La Toscana sta cercando di riprendersi dopo essere stata colpita da un’incessante pioggia, vento e mareggiate a partire dal tardo pomeriggio di giovedì 2 novembre. L’ondata di maltempo ha causato sette vittime, oltre a un disperso del quale ormai si nutrono poche speranze. Anche se la prima notte senza precipitazioni ha portato una tregua meteorologica, la situazione rimane critica in molte zone della regione.
Nelle province di Prato e Pistoia, in particolare, ci sono ancora aree completamente sommerse dall’acqua e dal fango, con molti residenti costretti a dormire altrove. Un altro problema importante è la mancanza di energia elettrica in numerose zone, mentre molte scuole nei comuni maggiormente colpiti dal maltempo rimangono chiuse.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha stimato che i danni causati dall’alluvione ammontano a almeno mezzo miliardo di euro. Giani è stato nominato Commissario delegato per fronteggiare l’emergenza. La domenica è trascorsa relativamente tranquilla nonostante i forti venti e le intense piogge della notte. Tuttavia, ci sono state nuove tracimazioni di torrenti e corsi d’acqua in diverse zone, peggiorando ulteriormente la situazione.
Il presidente Giani si è detto disponibile a svolgere il ruolo di commissario per la ricostruzione se il governo glielo affidasse e ha anche lanciato un appello alle banche affinché sospendano le rate dei mutui per le popolazioni più colpite.
Centinaia di aziende agricole sono state coinvolte nell’ondata di maltempo, con terreni allagati, stalle, fienili e serre danneggiati, alberi da frutto e olivi spezzati e strade rurali colpite da frane e smottamenti. Gli agricoltori sono impegnati a ripulire le aziende e a salvare ciò che è possibile, ma ora il freddo rappresenta una minaccia per i fiori e gli ortaggi rimasti nelle serre danneggiate.
Le coltivazioni sono particolarmente vulnerabili al freddo a causa delle temperature insolitamente elevate di ottobre, che hanno ingannato le piante, rendendole più sensibili a un improvviso abbassamento delle temperature.
La Coldiretti sta monitorando la situazione e fornendo assistenza alle aziende agricole colpite, chiedendo sostegno per la ripresa delle attività in un contesto in cui l’Italia ha perso quasi un terzo dei suoi terreni agricoli nell’ultimo mezzo secolo a causa della cementificazione e dell’abbandono. La superficie agricola utilizzabile in Italia è ora di soli 12,8 milioni di ettari, con effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio dovuti alla minore capacità di assorbire l’acqua in eccesso.