Danni per svariate migliaia di euro alle imprese che si trovano nell’impossibilità di lavorare regolarmente. Il cuore imprenditoriale della Regione ha subìto un brutto colpo e le aziende chiedono aiuto.
Capannoni invasi di fango, macchinari del valore di svariate centinaia di migliaia di euro non più utilizzabili, magazzini pieni di prodotti pronti per la consegna completamente da buttare. E l’impossibilità di lavorare regolarmente che aggrava la situazione, facendo saltare scadenze di consegna e la programmazione del lavoro dei mesi a venire. Un disastro per le imprese toscane colpite dall’alluvione e dal maltempo del 2 novembre scorso.
“Stiamo raccogliendo segnalazioni dalle nostre imprese associate in merito ai danni subìti” spiega Luigi Pino, Presidente Confapi Toscana, l’associazione della piccola e media impresa. Quelle stesse piccole e medie imprese che rappresentano il 97% delle aziende italiane, il cuore pulsante dell’economia del Paese. “Molte sono in ginocchio. Stiamo parlando di danni irreparabili ai macchinari e alle strutture per migliaia di euro, a cui si sommano i danni economici causati dall’impossibilità di lavorare regolarmente. Molti titolari d’impresa si trovano nella condizione di dover effettuare ingenti investimenti non pianificati solo per ritornare all’attività produttiva regolare.
Confapi Toscana sta raccogliendo le segnalazioni dei danni dalle imprese del territorio per provare a stimarne il valore e fare un quadro d’insieme. “E’ necessario un aiuto economico immediato per queste imprese” continua Pino, “in primo luogo chiediamo risorse ed investimenti per la messa in sicurezza del nostro territorio e l’estensione alla Toscana dei contributi e del credito d’imposta destinato a famiglie ed imprese annunciato per la ricostruzione in Emilia-Romagna.
Aggiunge: “Il fattore tempo è determinante, pertanto bisogna fare in modo che tutte le misure che verranno adottate arrivino al più presto a destinazione e permettano alle persone e alle attività colpite di ripartire. Per questo motivo, al fine di ridurre al massimo i tempi di erogazione del contributo e snellire le procedure , si devono dare subito istruzioni per autocertificare i danni subiti alle unità operative ubicate nelle aree alluvionate che stanno facendo fronte a situazioni emergenziali.”
Le misure da mettere in campo come necessario devono subito essere molteplici: dalle già attenzionate, quali il blocco delle rate dei mutui e prestiti, a quello delle onerose bollette energetiche, ma anche la sospensione dei versamenti tributari e contributivi, la veloce previsione della cassa integrazione in deroga e la richiamata estensione del credito d’imposta già istituito per l’alluvione di maggio 2023 nell’Emilia Romagna.
Non manca il sostegno per tutte le aziende da parte di Confapi, che spiega come può essere d’aiuto: “Confapi Toscana, in primis può dare sostegno immediato nel ricorso all’applicazione di eventuali ammortizzatori sociali per le imprese impossibilitate a lavorare regolarmente.” In aggiunta, il Presidente Pino afferma “mi sono già messo in contatto con la Confederazione nazionale e direttamente con il Presidente Camisa per chiedere che vengano estese a tutte le nostre imprese le misure agevolative previste e già deliberate in seno agli organismi Bilaterali Confapi, EBM ed ENFEA, e venga estesa al nostro territorio l’iniziativa di raccolta fondi attivata pochi mesi fa per gli analoghi eventi accaduti in Emilia Romagna.” E conclude “Stiamo inoltre valutando – di concerto con le altre PP.SS anche per il comparto dell’edilizia – di attivare contributi per le imprese iscritte in CERT (Cassa Edile Regionale Toscana) e rispondendo alle iniziative messe in campo dalle OO.SS a tutela dei lavoratori.”
La cassa edile dei territori colpiti da maltempo nei mesi scorsi in Emilia Romagna, infatti, ha istituito un fondo straordinario per l’assegnazione di contributi finalizzati a rimborsare alle imprese i costi sostenuti per il ripristino dell’attività aziendale e ai dipendenti per ripristinare eventuali danni alle abitazioni.
Il Presidente Luigi Pino conclude quindi: “Invitiamo tutte le imprese del territorio a contattarci per segnalarci eventuali danni subiti, così che possano essere stimati nel loro insieme e trasmessi alle istituzioni competenti”.