La vicenda dello stadio a Scandicci rappresenta un paradosso che ha lasciato in sospeso la comunità sportiva locale. La decisione di demolire il Turri, l’unico stadio cittadino omologato per la serie D, per fare spazio alla nuova sede della scuola Fermi, è stata accolta con perplessità e domande irrisolte sul futuro del calcio nella zona.
La mancanza di un progetto definitivo e di una chiara visione per il nuovo stadio ha gettato nello sconforto gli appassionati della squadra locale, lasciandoli senza una casa per il proprio sport. Il presidente dello Scandicci, Rorandelli, ha espresso preoccupazione per l’assenza di certezze e azioni concrete da parte delle istituzioni locali. Nonostante gli impegni dichiarati in passato dal sindaco Fallani riguardo a un progetto entro fine anno e il finanziamento entro il 2023, i fatti tangibili sembrano ancora latitare.
Attualmente, lo Scandicci e il San Giusto calcio hanno vinto il bando per la gestione dell’impianto di San Giusto, tuttavia, la struttura attuale non è adatta ad ospitare competizioni di livello nazionale. Le promesse di un nuovo manto sintetico a San Giusto entro giugno sembrano rimanere sulla carta senza azioni conseguenti. Mancano progetti concreti per l’adeguamento dell’impianto e la situazione lascia gli interessati nell’incertezza più totale riguardo al futuro delle partite e dei giocatori.
La frustrazione e l’insoddisfazione tra i tifosi sono palpabili. Sebbene ci sia un interesse tangibile per il calcio locale, la mancanza di una struttura adeguata minaccia di compromettere lo sviluppo e l’entusiasmo intorno alla squadra.
In conclusione, la questione dello stadio a Scandicci è un’urgenza che richiede azioni immediate e decisive da parte delle autorità competenti. È fondamentale che vengano sviluppati progetti concreti e che venga garantito un futuro solido per il calcio locale, assicurando così un luogo adatto e dignitoso dove praticare e godere di questo sport così amato dalla comunità.