La politica dei 30 all’ora non ci convince: non riduce l’inquinamento anzi l’aumenta, come dimostra anche un recente studio del CNR, e non è efficace nemmeno dal punto di vista della sicurezza, in quanto i pazzi (spesso ubriachi o strafatti) che falciano i bimbi a 100 all’ora, o quelli che guidando chattando sul cellulare senza guardare la strada, non rispetterebbero comunque i limiti.
Ci sembra molto più un’operazione di immagine da parte di amministrazioni a corto di idee, nella migliore delle ipotesi. O un ulteriore tassello sulla strada del controllo ossessivo, nella peggiore, che comporterà l’installazione di nuove telecamere e autovelox, oltre quelle già presenti in maniera esorbitante città.
Quello che manca a Firenze non sono altri incomprensibili limiti (di zone 30 ce ne sono in abbondanza in vari quartieri della città, e semmai il tema è che non vengono rispettate) ma una pianificazione integrata dell’urbanistica e del traffico che è agli antipodi del selvaggio mondo dei continui lavori pubblici.