Ieri, 25 gennaio, la Camera dei Rappresentanti della Florida ha approvato il disegno di legge bipartisan HB 1, che propone il divieto di utilizzo dei social media per i minori di 16 anni. Questa iniziativa, che potrebbe avere risonanza in tutto il mondo, solleva domande importanti sulla regolamentazione dell’uso dei social media, coinvolgendo anche la comunità fiorentina.
Firenze, con la sua ricca storia e cultura, potrebbe non sembrare direttamente coinvolta in una legislazione statale americana. Tuttavia, in un’epoca in cui i giovani fiorentini trascorrono sempre più tempo online, la questione dell’uso responsabile dei social media potrebbe diventare un tema di discussione significativo anche nella nostra comunità.
Il dibattito sulla sicurezza e sulla protezione dei minori nei confronti delle piattaforme di social media è globale, e le decisioni prese da uno Stato possono catalizzare discussioni simili altrove. Mentre la Florida sta cercando di limitare l’accesso dei minori ai social media, i giovani fiorentini potrebbero trovarsi a riflettere su come bilanciare la tecnologia e la sicurezza online.
A prescindere dalla geografia, il tema sollevato da questa legislazione offre uno spunto di riflessione per tutti coloro che sono coinvolti nella discussione sulla tutela dei giovani online.
Il disegno di legge, conosciuto come HB 1, è stato votato il 26 gennaio con un ampio margine di 106 voti a favore e 13 contrari, con solo una parte dei democratici in opposizione. Questa proposta, una priorità per la leadership della Camera, si dirige ora verso la camera alta a meno di tre settimane dall’inizio della sessione legislativa della Florida.
Secondo la proposta, i social media dovranno impedire ai minori di creare nuovi account, chiudere gli account esistenti di coloro che hanno meno di 16 anni e utilizzare la verifica dell’età per gli utenti, senza alcuna eccezione per il consenso dei genitori.
La proposta dovrà comunque superare il Senato dello Stato prima di arrivare sul tavolo del Governatore Ron DeSantis. In caso di approvazione e in assenza di controversie legali, entrerà in vigore a luglio. Tuttavia, seguendo misure simili in Ohio e Utah, potrebbe essere difficile evitare problemi legali.
Il commento dei Legislatori e l’analogia con il “Fentanyl Digitale”
La promotrice del disegno di legge, Fiona McFarland, del Partito Repubblicano, ha definito i social media come “fentanyl digitale”.
“Le stesse aziende di social media sanno quanto sia dipendente la loro tecnologia, e sono persino incapaci di contrastare i cattivi soggetti,” ha dichiarato McFarland, madre di tre figli, prima del voto. “Questa legislazione sarebbe molto meglio se fosse attuata a livello federale… ma non posso aspettare che altri agiscano quando ho uno strumento a mia disposizione per proteggere i nostri adolescenti e il futuro della Florida.”
In difesa dei diritti genitoriali, negli ultimi anni i legislatori del Partito Repubblicano hanno approvato diverse politiche controverse che coinvolgono i minori, tra cui il disegno di legge “Don’t Say Gay”, il divieto di libri e l’espansione dei voucher per le scuole private.
La rappresentante Michele Rayner, del Partito Democratico, una delle sponsor del disegno di legge, ha criticato le aziende di social media per trarre profitto dai bambini.
Le preoccupazioni e la risposta delle aziende di Social Media
Il disegno di legge ha sollevato preoccupazioni sulle libertà individuali e i diritti dei genitori. La vicepresidente e avvocato generale di NetChoice, Carl Szabo, ha definito il disegno di legge “incostituzionale” e ha dichiarato che metterebbe a rischio la privacy e la sicurezza degli abitanti della Florida che utilizzano Internet.
Meta, la casa madre di Facebook, si è opposta alla legislazione, affermando che sminuirebbe la capacità dei genitori di prendere decisioni sulle attività dei propri figli sui social media e sollevando preoccupazioni sulla privacy dei dati.
La discussione sul pavimento della Camera ha evitato di nominare specificamente le piattaforme di social media coinvolte, concentrandosi invece sugli “aspetti dipendenti” della tecnologia.
In attesa della risposta del Senato, la Florida potrebbe presto diventare uno degli Stati a limitare l’accesso dei minori ai social media, ponendo domande importanti sulla bilanciata regolamentazione di questa potente piattaforma digitale.