L’azienda Neuralink di Elon Musk ha recentemente raggiunto un traguardo significativo nell’ambito della tecnologia medica: l’impianto del primo chip wireless, chiamato Telepathy, nel cervello umano. L’annuncio di Musk ha destato grande interesse e anticipazioni sul possibile controllo di dispositivi esterni attraverso il pensiero.
Tuttavia, nonostante le prospettive innovative, si stanno sollevando opinioni contrastanti, specialmente nel campo medico. Il direttore del dipartimento di Neuroscienze e neuroriabilitazione dell’Irccs San Raffaele di Roma, Paolo Maria Rossini, ha sottolineato l’importanza di procedere con cautela, evidenziando la mancanza di pubblicazioni scientifiche che sostengano pienamente questo “esperimento”.
Rossini ha enfatizzato che la verifica dell’efficacia del chip richiede il tempo necessario per valutare la corretta interpretazione dei comandi inviati dal paziente, l’eventuale durata dell’efficacia del contatto tra microelettrodi e neuroni, e la gestione di rischi come interferenze e rischio di epilessia.
D’altro canto, il neurologo Sergio Barbieri ha esaltato il potenziale della tecnologia, sottolineando la possibilità di controllare dispositivi esterni, come pc e telefoni, attraverso il pensiero. Ha anche menzionato esperimenti su animali in cui scimmie hanno imparato a giocare a un videogioco attraverso il chip impiantato nella corteccia motoria.
Il presidente della Federazione degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, ha invitato a non temere l’ignoto e ad aprirsi a queste nuove sperimentazioni, ma ha sottolineato l’importanza di norme specifiche per garantire un utilizzo etico e terapeutico della tecnologia, evitando abusi e interessi privati.
Il bioingegnere Silvestro Micera ha condiviso un’ottica positiva sulla solidità della tecnologia di Neuralink, evidenziando i vantaggi di un impianto basato su un robot, con elettrodi meno invasivi e una maggiore quantità di informazioni estratte dal cervello.
Elon Musk ha dichiarato che il primo prodotto di Neuralink, Telepathy, consentirà il controllo di telefono, computer e altri dispositivi mediante il pensiero. Ha anticipato che i primi utilizzatori saranno coloro che hanno perso l’uso degli arti, aprendo nuove possibilità di comunicazione.
In conclusione, mentre la tecnologia di Neuralink promette avanzamenti rivoluzionari, resta da vedere come la comunità scientifica e medica accoglierà questa innovazione e come verranno definite le norme etiche per regolamentarne l’uso. La fase attuale è caratterizzata da speranze e attese, con la consapevolezza che il progresso potrebbe portare a nuove prospettive mediche nei prossimi anni.