Il limite di 30 chilometri orari a Firenze continua a scatenare polemiche e dibattiti accesi, mentre il sindaco Dario Nardella difende la decisione come fondamentale per salvare vite umane. Il primo cittadino ha dichiarato in una recente intervista televisiva: “A 30 chilometri orari il tasso di mortalità è del 10% massimo. A 50, sale oltre il 50%. Qui si parla di vite umane. La politica dovrebbe avere un po’ più di sensibilità, perché il tema qui è questo, non il capriccio di un sindaco che vuole mettere tutto a 30 all’ora”.
La campagna elettorale, anticipata in modo discreto, ha amplificato le controversie, con Matteo Salvini che continua a criticare il sindaco di Bologna Matteo Lepore per la stessa misura. Nel frattempo, a Firenze sono già attive 14 zone 30, con altre in fase di realizzazione.
Tuttavia, non tutti sono convinti della validità di queste misure. Secondo Stefano Corsi, coordinatore della commissione ambiente e energia dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, le azioni attuate per contrastare l’inquinamento atmosferico stanno esaurendo la loro efficacia. Corsi sostiene che sia necessario promuovere la circolazione a basso impatto, potenziando le piste ciclabili, le tramvie e limitando la circolazione delle auto con zone a 30 chilometri orari.
La proposta dell’Ordine degli ingegneri di Firenze è quella di ridurre il traffico, potenziare il trasporto pubblico e incentivare l’uso di mezzi di mobilità dolce. Inoltre, Corsi suggerisce di favorire l’utilizzo di tecnologie di abbattimento degli agenti inquinanti e di ridurre gradualmente l’uso di combustibili fossili, promuovendo l’energia rinnovabile.
Il dibattito sulla riduzione della velocità e sulle misure per contrastare l’inquinamento atmosferico continua a infiammare la discussione pubblica a Firenze, mentre la città si prepara ad affrontare le sfide della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale.