Nel mondo sempre più digitalizzato di oggi, il modo in cui interagiamo online sta subendo un’evoluzione significativa. Se un tempo i social media erano il principale luogo di scambio e interazione, ora sembra che le conversazioni personali e private stiano guadagnando terreno. L’uso delle app di chat e messaggistica sta vivendo un vero e proprio boom, con il 94,7% di tutti gli utenti che afferma di aver utilizzato almeno uno di questi servizi negli ultimi trenta giorni.
Un recente episodio in Inghilterra ha dimostrato quanto questa tendenza sia radicata nella nostra vita quotidiana. Daniel Fairbrother, un maratoneta che si sta preparando per la maratona di Londra, ha attirato l’attenzione della polizia mentre correva per le strade di Stevenage, sobborgo a sud di Londra, con un frigorifero sulle spalle e un enorme QR code sui lati. Tutto questo per raccogliere fondi per un amico affetto da diabete. Il codice permetteva di accedere al sito dell’organizzazione benefica Diabetes UK per ricevere informazioni e dialogare via chat con i volontari.
Questa ossessione per la conversazione online non è un caso isolato. A livello globale, il numero totale di profili attivi sui social media ha superato i 5 miliardi, rappresentando più del 62% della popolazione mondiale e il 72.8% di quella italiana. Tuttavia, quello che emerge è che le chat stanno superando i social media tradizionali come principale strumento di interazione online.
Persino le piattaforme di intrattenimento incentrate sul video, come TikTok, registrano un aumento dell’interesse per le conversazioni private. I messaggi privati stanno diventando sempre più comuni, e questo cambio di rotta è evidente anche nei comportamenti online delle persone.
Secondo Alessandro Lovari, professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Cagliari, le chat e le applicazioni di messaggistica stanno rispondendo a una vasta gamma di bisogni dei pubblici connessi, da quelli relazionali a quelli informativi e di servizio. Queste piattaforme consentono di creare nicchie relazionali più private, riducendo l’overload informativo e l’invadenza della pubblicità digitale.
L’evoluzione delle chat verso un modello più integrato con i social media ha aperto nuove opportunità per le aziende. I chatbot e gli assistenti vocali, come Alexa, stanno diventando sempre più comuni e sono utilizzati sia in ambito B2C che B2B per migliorare la comunicazione e l’interazione con i clienti e i dipendenti.
Insomma, mentre la tecnologia continua a evolversi e ad adattarsi alle nostre esigenze, è chiaro che la preferenza per le conversazioni online private sta diventando sempre più predominante, cambiando il modo in cui ci connettiamo e interagiamo sul web.