I dati dell’Osservatorio sui redditi delle famiglie Iref-Caf Acli dimostra che l’81% dei toscani ha perso reddito con una media di 3900 euro all’anno
Secondo i dati emersi dall’Osservatorio sui redditi delle famiglie Iref-Caf Acli, l’inflazione sta pesando in modo significativo sulle famiglie in Toscana, con un impatto particolarmente gravoso sulle donne. L’indagine, condotta nell’ambito della ricerca Acli “Povere famiglie. L’impatto dell’inflazione sui redditi degli italiani”, ha analizzato i dati dei cittadini che hanno effettuato la dichiarazione dei redditi presso i Caf Acli nella regione, coinvolgendo 30 754 persone.
L’inflazione a doppia cifra ha determinato un aumento del numero di famiglie entrate in soglia di povertà, con le donne che sono risultate essere le più penalizzate, specialmente se sole. Rispetto al 2022, ben l’81% dei dichiaranti ha registrato una perdita di reddito, con una media di 3921 euro in meno all’anno, mentre solo il 19% ha visto un incremento dei propri guadagni, mediamente di 8000 euro. Complessivamente, i dichiaranti toscani hanno subito una perdita di reddito equivalente o superiore a 97 milioni di euro.
Soglia della povertà ha subito un incremento del 17,2% per le donne
Dal 2019 al 2022, la percentuale di famiglie in soglia di povertà è aumentata dal 9,4% al 10,9%, con un incremento dell’1,5%. Tuttavia, le donne si trovano in una situazione ancora più critica, rappresentando il 17,2% delle famiglie in soglia di povertà, rispetto al 7% degli uomini. Tale disparità è particolarmente evidente nelle situazioni di vedovanza o separazione, dove il rischio di povertà è significativamente più alto.
Oltre all’inflazione, a pesare sui bilanci familiari sono anche gli interessi sui mutui, aumentati a causa dell’aumento dei tassi bancari primari. In media, gli interessi sui mutui sono cresciuti di circa 1200 euro l’anno, causando una perdita complessiva superiore a mezzo milione di euro per i toscani.
In questo contesto, Acli Toscana ha evidenziato la necessità di adottare misure mirate per contrastare la povertà femminile e proteggere i redditi delle famiglie, affrontando le cause strutturali che contribuiscono all’aumento della vulnerabilità economica delle donne nella regione.