La lettura è un’abitudine molto rara al giorno d’oggi. L’avvento dei social e lo sviluppo delle varie tecnologie ha portato le persone ad adottare nuovi stili di vita, ben diversi da quelli che caratterizzavano la fine del secolo scorso. Se negli anni ‘80 mentre si faceva colazione si era soliti leggere il giornale quotidiano, adesso è molto più probabile stare al telefono e navigare sui social, scorrendo con il dito sullo schermo in un mondo che oscilla tra finzione e realtà. Sui mezzi pubblici per andare a scuola, all’università, a lavoro è molto raro imbattersi in persone intente a leggere le pagine di un libro. Le teste basse sui sedili sono infatti rivolte verso lo schermo.
Indagine Istat: andamento della lettura in calo dopo l’arrivo dei social
In Italia si parla di una vera e propria “emergenza della lettura”. Nel nostro paese, infatti, meno della metà della popolazione legge almeno un libro in un anno, ed il livello di istruzione insieme al contesto familiare influiscono notevolmente.
Secondo le indagini dell’Istat, l’andamento della lettura in Italia dal 2000 ad oggi mostra periodi di alti e bassi, in particolare dal 2010 (quindi da quando i social cominciarono a diffondersi sempre di più) si assiste ad una forte diminuzione. Si ebbe una leggera risalita nel 2020, a causa del periodo della pandemia e della conseguente quarantena.
“La lettura in Toscana”: le donne sono quelle che leggono di più
Nello stesso anno, la Regione Toscana realizzò un’Indagine Campionaria chiamata “La lettura in Toscana”. Questa aveva l’obiettivo di stimare il numero di lettori e non lettori nella popolazione toscana dai 19 anni in su e di rilevare la propensione alla lettura (canali di informazione e comportamenti dei lettori) e i comportamenti dei non lettori.
Il risultato è stato che il 63,2% della popolazione con più di 19 anni ha letto almeno 1 libro negli ultimi 12 mesi, tra questi:
Il 36,5% ha letto al massimo 3 libri (lettore/lettrice debole)
Il 48,6% ha letto tra 4 e 11 libri (lettori/lettrici medi)
Il 14,9% ha letto almeno 12 libri (lettori/lettrici forti)
Tra gli elementi emersi dall’analisi troviamo che leggono maggiormente le donne, i giovani adulti/e e adulti/e, persone con titolo di studio medio-alto, impiegati/e, studenti, studentesse e liberi professionisti.
I non lettori sono per la maggior parte uomini anziani, persone con titoli di studio più bassi, pensionati e operai. Tra i motivi di questa abitudine c’è la mancanza di tempo libero (36,4%), motivi di salute come problemi di vista (17,3%), preferenze per altri passatempi (9,4%) e altre forme di comunicazione (9%).
Le tre parole associate alle lettura: piacere, rilassamento e passare il tempo
Nella stessa indagine è stato analizzato anche l’immaginario legato alla lettura, chiedendo ai lettori e ai non lettori di indicare circa cinque parole associate alla lettura. Nella top 3 troviamo termini come “piacere” (48,5%), “rilassarsi” (31,2%) e “passare il tempo” (19,4%).
Alla luce di questi dati, è opportuno riflettere e rendersi conto che la crisi della lettura è un problema da non sottovalutare, in quanto questa pratica favorisce la cultura e l’educazione. Bisogna promuovere questa abitudine fin da bambini per formare una società di adulti creativi ed acculturati piuttosto che schiavi di uno schermo.