Aggressioni in sanità: Medici Firenze denunciano sottodenunce e chiedono sensibilizzazione

Nella Giornata Nazionale di prevenzione contro la violenza, il presidente dell’Ordine Pietro Dattolo sottolinea l’importanza di sensibilizzare su un fenomeno ancora sottovalutato

 

In occasione della Giornata Nazionale di prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari, il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, Pietro Dattolo, ha sollevato l’attenzione sul fenomeno delle aggressioni in sanità, evidenziando che molti casi non vengono neanche denunciati, a causa della frequenza e dell’assuefazione generata dal fenomeno stesso.

“I medici, gli infermieri e altre figure professionali della sanità sono regolarmente vittime di violenze fisiche e verbali”, ha affermato Dattolo, sottolineando la necessità di un’opera di sensibilizzazione che coinvolga ampi settori della società, dalle scuole ai luoghi di lavoro. Questo per far comprendere che il personale sanitario lavora quotidianamente per garantire il diritto alla salute, e che ogni forma di aggressione è non solo un reato, ma anche un atto di inciviltà che danneggia l’interesse della collettività interrompendo un servizio pubblico fondamentale.

Il convegno “Non più soli. Analisi del fenomeno delle aggressioni in ambiente sanitario a un anno dalla scomparsa della dott.ssa Capovani”, organizzato dall’Anaao a Pisa in memoria della psichiatra Barbara Capovani, uccisa da un paziente lo scorso aprile, ha rappresentato un momento importante per riflettere sul tema.

“Accogliamo positivamente la novità della procedibilità d’ufficio per il reato di lesioni personali commesso nei confronti dei lavoratori della sanità, ma forse è giunto il momento di fare una riflessione sul fatto che forse sarebbe necessario prevedere la denuncia d’ufficio anche in caso di lesioni non fisiche, perché le minacce e le violenze psicologiche subite dagli operatori sanitari lasciano comunque il segno e quasi sempre sono l’anticamera dell’aggressione fisica”, ha sottolineato Dattolo.

A livello culturale, secondo Dattolo, è necessario promuovere un sentimento positivo verso gli operatori sanitari, riconoscendoli come professionisti impegnati quotidianamente a garantire un servizio fondamentale per la comunità. Allo stesso tempo, è essenziale ricostruire il rapporto di fiducia con la comunità, valorizzando il lavoro dei professionisti della salute e la loro dedizione al sistema sanitario.

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