Misteri in Toscana: la casa del Professore in Provincia di Lucca

ByCarmelo Paparone

Marzo 22, 2024

Il punto di Vista di Deborah Bardetti:

Ci ho messo poco ad innamorarmi della storia di questa villa, mi è bastato vedere i primi minuti del video sul canale You Tube dei Ghost Village, e ascoltando la storia di questo famoso (ma non tanto purtroppo) professore di Matematica ero sempre più affascinata e in smania di volerci andare ad indagare.
Un professore di Matematica che ha partecipato ad entrambe le guerre mondiali ricevendo molte onorificenze, ha scritto numerosi libri sulla materia che insegnava, ma la cosa più interessante è che nella villa selezionava partigiani, e dopo la sua morte l’hanno ereditata i figli, ma perché l’hanno abbandonata? La curiosità era troppa.
Per cui quando Carmelo mi ha proposto di indagare soli io e lui nella villa, ho detto “si” immediatamente.
Io e Carmelo siamo arrivati nel primo pomeriggio per il sopralluogo diurno e abbiamo incontrato Davide dei Ghost Village, che ringraziamo per averci fatto da guida verso la villa; senza di lui non ci saremmo arrivati tanto facilmente essendo immersa nel bosco.
Quando finalmente i rami degli alberi si aprirono in uno scorcio quasi come a volerla rivelare poco a poco, eccola lì, esattamente come ce l’aspettavamo, misteriosa e affascinante, ma ancor di più entrando si respirava storia in ogni centimetro quadrato.
Eravamo stupefatti dei tanti oggetti personali lasciati in abbandono, i quadri della figlia, riviste, persino gli appunti di Matematica del professore, erano lì intatti.
Quando abbiamo finito le riprese, abbiamo salutato Davide e aspettato che calasse la notte per cominciare l’indagine.
Alle 22,30 siamo arrivati davanti al sentiero buio del bosco che ovviamente faceva molta più paura rispetto a qualche ora prima, e dopo aver preso l’attrezzatura, ci incamminiamo cercando di ricordarci il percorso per non perderci.
Arrivati alle 23,00, Carmelo munito di videocamera con faro ad infrarossi, io invece di K2 (rilevatore di variazioni del campo elettromagnetico) e di Zoom (registratore di basse frequenze che arriva nella fascia degli infrasuoni), decidiamo di entrare, e subito ci accorgiamo che l’atmosfera era totalmente cambiata sentendo i primi rumori e passi, decidiamo quindi di fare le prime sessioni EVP in quello che doveva essere il salotto facendo delle domande e poco dopo come per volerci rispondere, dalle cuffie che indossavo collegate al nostro Zoom sento una voce, che in fase di analisi dell’audio analizzato percepiamo come voce maschile, e dice “mio padre…”.
Era dunque il figlio del professore? In quel momento non potevamo saperlo….
Il K2 si accende per la prima volta dopo quella frase, continuo con le domande rivolgendomi al professore, ed ecco un’altra voce che parla molto piano, così piano che in cuffia non l’ho sentita, ma solo durante l’analisi, era sempre la voce maschile che chiedeva “Sono vivo?”
Si illumina il K2 di nuovo, e subito un rumore forte ci fa imprecare.
Decidiamo quindi di cambiare stanza, ci spostiamo in una delle camere da letto ed i mille quadri che raffigurano persone sembrano osservarci, l’adrenalina comincia a salire, e un bussare sulla finestra dietro di me seguito da un tintinnio ci fa destare l’attenzione.
Il tintinnio prosegue, e la paura sale.
Torniamo in salotto e accendiamo la Spirit box (scansionatore di onde radio)per cercare risposte e capire con chi avevamo a che fare. Chi voleva attirare la nostra attenzione?
Appena accesa abbiamo ricevuto un invito da una voce che ci intimava: “andate fuori….di qui..!”, che lì per lì non abbiamo sentito.
E alla mia domanda “chi c’è qui con noi?” si sente “non lo so… chi c’è?!”
Poi accade l’ impensabile, una voce dice: “occhio!” come a volerci avvertire di quello che sarebbe successo un istante dopo, la Spirit box viene spostata da qualcuno facendo urlare e sobbalzare sia me che Carmelo.
Avevo il cuore in gola, e alla domanda di Carmelo se avessero spostato loro la Spirit box, una voce nell’immediato risponde “Si!”.
Di seguito faccio la domanda: “E’ casa tua questa?” e risponde subito “Certo …si!”
Insisto chiedendo “E chi sei tu?”, il K2 dopo la domanda si illumina.
Carmelo subito dopo fa un’altra domanda che si rivelerà fondamentale per cominciare ad avere risposte, quindi chiede: ” Hai qualcosa in sospeso con questa casa?” ,e con la stessa velocità con cui ha risposto alle domande precedenti, una voce di donna dice: “Un bel po’!”.
Quindi chi c’era con noi? Il figlio o la figlia del professore? Oppure entrambi?
Decidiamo di uscire di casa e lasciare la strumentazione a registrare, un metodo che spesso utilizziamo e che ci da quasi sempre ottimi risultati, quasi come se si sentissero liberi di manifestarsi senza la nostra presenza.
Infatti in sei minuti di assenza abbiamo registrato un rumore ripetersi periodicamente.
Una volta rientrati ed ignari di ciò che avevamo registrato,decidiamo di fare ulteriori domande con l’ausilio della Spirit box, ma a differenza di prima non capiamo le risposte date da una voce maschile, finché alla domanda di Carmelo che chiede se è il figlio del professore, senza quasi fargli finire la frase, il K2 in segno di conferma improvvisamente si illumina.
Era lui quindi la presenza più forte e arrabbiata, ma perché?
A Spirit box spenta avanziamo un’ ipotesi, il fratello era arrabbiato con la sorella, si dice che sia l’unica ad aver abitato lì dopo la morte del padre, mentre il fratello si dice che sia andato all’estero, era quindi arrabbiato perché lei si era appropriata di averi destinati ad entrambi, ma che si è tenuta solo lei, e lo ha tenuto fuori di casa? Il K2 dopo questa ipotesi si illumina al massimo all’impazzata.
Parlando di nuovo dell’eredità si cominciano a sentire rumori, quasi rabbiosi.
Ad un certo punto chiedo a Carmelo “ma se lei si era impossessata di ciò che voleva, perchè ha abbandonato la casa? E Carmelo rispondendomi che molto probabilmente aveva preso ciò che le interessava ed è poi fuggita, il K2 si illumina di nuovo, altra conferma.
Decidiamo di provare ad andare al piano superiore, e perlustrando una stanza notiamo la presenza di fotografie sparse, ma in modo particolare un album di fotografie a colori non troppo lontane dai giorni nostri come epoca, che ritraggono un prete durante una funzione, noto che ha un abito talare viola, segno che potrebbe essere un funerale o un anniversario di morte, del professore forse? Non lo sappiamo, ma la cosa strana è che sfogliandole, notiamo che il soggetto delle foto è sempre lui. Solo in un’unica foto compare una signora al suo fianco, è forse lei la figlia del professore?
Sono tutte domande a cui non possiamo dare una risposta certa, ma di sicuro non immaginavamo a cosa stavamo per assistere o perlomeno cosa stava per vedere Carmelo.
In una stanza sempre al piano superiore notiamo la sedia a rotelle che si dice sia stata del professore prima della sua morte, decidiamo quindi di fare una prova accendendo la spirit box e ad appoggiarla su di essa per ottenere altre risposte, ma senza alcun successo, ad un certo punto proprio mentre eravamo di fronte alla sedia, Carmelo sbigottito nota dallo schermo della videocamera che la sedia a rotelle fa un movimento prima indietro e poi leggermente in avanti, sfuggito purtroppo ai miei occhi perchè eravamo completamente al buio, poteva notarlo solo lui dallo schermo, chi o cosa aveva mosso la sedia? Una cosa è sicura, quel qualcuno voleva che lo vedessimo.
L’unica cosa che ho notato mentre eravamo lì è che improvvisamente si è alzata un aria talmente forte e gelida che sembrava tagliarmi il viso, ma le finestre erano tutte chiuse.
Decidiamo quindi di provare ad avere risposte nello studio del professore, quale luogo migliore dove nascondere segreti?
Accendiamo la spirit box e stavolta sapevamo da chi volevamo risposte: il figlio del professore, abbiamo cominciato a rivolgerci a lui con le domande. Infatti dopo che chiedo se la sorella gli ha tenuto nascosta l’eredità di questa casa,una voce maschile chiara e netta, risponde “Si!”.
Insisto con la domanda: “Quindi ti ha tagliato fuori da tutto?” e un’altra risposta arriva, ma che solo in fase di analisi sentiamo: “Si..curo”.
Ecco le risposte che cercavamo, le prove di una lite tra fratelli per un’eredità troppo importante per entrambi, che molto probabilmente li ha portati a consumarsi per questo.
Non avendo più risposte decidiamo di provare “il metodo del libro”, un nuovo metodo che utilizziamo da qualche indagine a questa parte che ci da sempre buoni risultati.
Questo metodo consiste nel fare domande con un libro qualsiasi a scelta chiuso fra le mani e con gli occhi chiusi, per sapere la risposta si apre il libro in una pagina a caso e si indica un punto,in quel punto nove volte su 10 c’è la parola/frase in risposta alla domanda che si fa , è importante tenere sempre gli occhi chiusi fino al momento in cui si indica.
Pensiamo con questo metodo che l’energia presente si “colleghi” con la nostra mente e influenzi il momento in cui si indica la risposta, perchè una cosa che spesso viene ignorata è che la nostra mente è la cosa più importante in fase di indagine, siamo soprattutto noi a favorire determinati riscontri.
Carmelo si presta a fare un’unica affermazione più che una domanda prima di aprire il libro, invita la sorella a fare pace con sua fratello e chiedergli scusa per poter superare la cosa, e la risposta che è arrivata indicando un punto della pagina del libro è “benissimo”.
Non potevamo essere più soddisfatti di così, avevamo capito il perché dell’abbandono, ma soprattutto il perché c’era tanto rancore che persino noi avevamo respirato in quella notte, tutti i rumori rabbiosi e le voci che uscivano dalla spirit box, non potevano che portarci a quella conclusione.
Sono molto felice di aver indagato in quella casa, perchè è il tipo di indagine che ci appaga,una storia, adrenalina, riscontri che si collegano e portano ad una conclusione…. è ciò che più ci affascina e che ci fa amare sempre di più ciò che facciamo.

La conclusione di Melissa Biancon

Indagini come La Casa Del Professore necessitano di un approfondimento e spesso tornare sul luogo per nuove ricerche è fondamentale. Il Team IPR varca così nuovamente la soglia di questa abitazione, Manuel e Melissa attraversano la boscaglia per addentrarsi nelle silenziose mura dove giacciono nascoste ancora molte risposte. Il suggestivo salone e i continui rumori riportano alla mente i riscontri catturati precedentemente, avvolti da una strana sensazione ripercorrono l’esperienza di Deborah e Carmelo e forte è l’impressione di essere circondati da qualcosa di vivo ma intangibile. La prima emozione forte arriva con lo spegnersi del faretto che li lascia completamente al buio ed è proprio in quell’istante che il microfono cattura un EVP chiarissimo “LUCE”: Chi c’era lì con noi? Dopo una sessione con la Spirit seguita dal libro vengono spinti dall’energie al piano superiore alla ricerca della famosa carrozzina le cui ruote si erano spostate la notte della prima volta. Ed è proprio di fianco a questa sedia che Melissa vivrà momenti di forte tensione, tra oggetti metallici che si spostano, rilevazioni importanti tramite K2, sembra proprio che tra i molti documenti della famiglia che giacciono a terra abbandonati ci sia qualcosa di importante da scoprire. Qui i ragazzi di IPR riusciranno a trovare un nuovo filo conduttore della storia della Casa del Professore che darà luce e conferme riguardo i motivi del suo abbandono.

https://youtube.com/watch?v=7nSpeBlxFuY&si=teHMJYXl8dlsddoC



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