Il ticket d’accesso a Venezia: una tassa contestata nel settore turistico

Critiche degli imprenditori dell’immobiliare

L’introduzione del ticket d’accesso a Venezia ha scatenato polemiche tra gli imprenditori dell’immobiliare che lo considerano un’eccessiva tassa aggiuntiva nel settore turistico. Il presidente di Property Managers Italia, Lorenzo Fagnoni, definisce la proposta sbagliata e suggerisce alternative per gestire i flussi turistici.

Fagnoni sottolinea l’importanza di combattere l’overtourism attraverso un cambiamento nei modelli di prenotazione e di attrazione turistica. La decentralizzazione dei flussi turistici, anziché l’imposizione di nuove tasse, è vista come la soluzione più efficace per ridurre l’impatto negativo del turismo “mordi e fuggi”.

Proposte alternative

Come esempio di buona prassi, Fagnoni menziona il progetto Uffizi2 a Firenze che prevede la creazione di una succursale del museo principale al di fuori del centro città. Questo tipo di iniziative mira a spostare le attrazioni culturali dalle zone centrali, riducendo così la congestione e migliorando l’esperienza turistica complessiva.

Riflessioni sul futuro del turismo

La critica al ticket d’accesso a Venezia solleva questioni importanti riguardo alla gestione dei flussi turistici e alla sostenibilità del settore. Le proposte di decentralizzazione e di modelli di prenotazione più efficaci possono contribuire a creare un equilibrio tra la promozione del turismo e la salvaguardia del patrimonio culturale e ambientale delle destinazioni.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *