Le edicole sono più di semplici punti vendita di giornali: sono ancore di umanità, presidi di sapere nel mare tumultuoso del mondo digitale. Tuttavia, sono sempre più a rischio di estinzione, spinte dall’avanzata del digitale e dall’evoluzione dei consumi. In Toscana, molte città stanno adottando misure ad hoc per proteggere e incentivare queste attività vitali.
A Firenze, il Comune ha lanciato un piano innovativo per preservare le edicole nel cuore della città. La regola principale è chiara: il 70% della superficie di vendita deve essere dedicata alla mostra di giornali e prodotti editoriali, mentre il restante 30% può essere utilizzato per altri beni, esclusivamente non alimentari. Questo piano è accompagnato da sanzioni per coloro che non rispettano le nuove norme, con potenziali revoca delle concessioni per le edicole situate in zone sensibili, come l’area Unesco.
Anche in altre città toscane, come Grosseto e Livorno, sono in atto iniziative per sostenere le edicole. Grosseto offre uno sconto del 15% sull’occupazione del suolo pubblico, mentre permette alle edicole di espandere la loro offerta includendo prodotti non strettamente legati all’editoria. Livorno, invece, ha introdotto un servizio sperimentale per consentire alle persone di utilizzare le strumentazioni informatiche delle edicole per alcune pratiche anagrafiche.
Nonostante gli sforzi, il trend di chiusura delle edicole è preoccupante. Unioncamere ha riportato che negli ultimi 4 anni in Toscana sono state chiuse 222 rivendite di giornali, con la provincia di Pisa che registra la percentuale più elevata di chiusure. A Firenze, il numero di edicole attive è in costante calo, con una diminuzione del 7% solo nell’ultimo anno.
In un’epoca dominata dall’informazione digitale, preservare le edicole significa proteggere uno dei pilastri fondamentali dell’accesso alla conoscenza e alla cultura. Le iniziative intraprese in Toscana sono un passo significativo verso questo obiettivo, assicurando che queste istituzioni rimangano saldamente radicate nel tessuto della nostra comunità. È un impegno essenziale per salvaguardare un pezzo prezioso del nostro patrimonio culturale e garantire che nessuno resti tagliato fuori dal flusso vitale dell’informazione.