La Direttiva Quadro per la Strategia Marina (Direttiva 2008/56/CE) pone come obiettivo agli Stati membri di raggiungere (entro il 2020) il buono stato ambientale (GES, “Good Environmental Status”) per le proprie acque marine.
Per consentire agli Stati membri di raggiungere gli obiettivi prefissati, la direttiva ha sviluppato 11 descrittori che descrivono l’ecosistema una volta che il buono stato ambientale è stato raggiunto. Uno dei descrittori è costituito dai rifiuti presenti lungo le spiagge.
L’Italia, in applicazione della Strategia Marina, effettua dal 2015 il monitoraggio dei rifiuti marini presenti sulle spiagge, grazie al lavoro svolto dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, con il coordinamento del Ministero dell’ambiente.
Le ARPA costiere effettuano periodicamente (due volte l’anno) il campionamento dei rifiuti che si trovano sulle spiagge, secondo le modalità stabilite a livello europeo, in una settantina di “stazioni di monitoraggio”, ciascuna della estensione di un centinaio di metri. In pratica, vengono censiti tutti gli elementi visibili sulla superficie della spiaggia di dimensioni superiori di 2.5 cm, compresi i mozziconi di sigaretta
Meno di 20 rifiuti marini ogni 100 metri di costa è il valore soglia stabilito a livello europeo per definire il buono stato ambientale dell’ambiente marino e costiero. Si tratta di un valore sufficientemente precauzionale, nonché un traguardo da raggiungere gradualmente tramite l’adozione di misure sostanziali e prolungate di prevenzione e rimozione dei rifiuti dal mare e le coste.
L’indicatore utilizzato rappresenta la quantità di diverse tipologie di rifiuto (plastiche monouso, rifiuti legati alla pesca e acquacoltura, borse di plastica, rifiuti legati al fumo, ecc.) espressa in numero di oggetti ogni 100 metri di litorale. Si tratta di uno strumento di semplice consultazione per poter seguire l’andamento dello stato delle nostre spiagge nel tempo, e verificare l’efficacia delle azioni di gestione individuate per l’adempimento della Direttiva.
Complessivamente nel 2022 le ARPA hanno monitorato più di 80mila oggetti in 75 di stazioni di monitoraggio (ciascuna della estensione di 100 metri). Circa l’88% questi oggetti erano costituiti da materiali di plastica fossero essi frammenti, stoviglie mono-uso, o altro. Tantissimi i mozziconi di sigaretta, oltre 9mila, un rifiuto questo particolarmente inquinante e troppo sottovalutato (Fumare in spiaggia fa male alla salute e all’ambiente), così come i cotton fioc (più di 2mila).
Su Ambientenonsolo l’articolo completo con i dati per tutta Italia, qui di seguito i dati invece relativi alla Toscana.