Intervista a Fabio Pagani di Artecultura: la battaglia per gli spazi culturali a Firenze

ByGiovanni Buccarelli

Maggio 21, 2024

Fabio Pagani, noto operatore culturale fiorentino e organizzatore di eventi, lancia un grido d’allarme sulla recente assegnazione degli spazi al Giardino dell’Orticoltura di Firenze. 

In questa intervista, Pagani espone una serie di criticità riguardanti la gestione degli spazi pubblici e chiama a raccolta il “Comitato Pro Spazio Culturale Estivo al Giardino dell’Orticoltura” per contrastare quelle che definisce pratiche sleali.

 

Fabio, ci può raccontare cosa è successo con l’assegnazione del Giardino dell’Orticoltura?

 

“Ero consapevole che non avremmo avuto il Giardino dell’Orticoltura per sempre. Nonostante ciò, ho sempre lavorato con coerenza e correttezza, senza mai pestare i piedi a nessuno. Non avrei mai partecipato a un bando per uno spazio già avviato, anche se fosse stato di uno sconosciuto. La delusione è stata grande quando, dopo essere arrivato secondo al bando, ho visto come sono andate le cose.”

 

 

Cosa pensa del sistema attuale di assegnazione degli spazi pubblici?

 

“Il problema è evidente: i partecipanti ai bandi mirano solo agli spazi già avviati. La concessione dura solo tre anni, insufficienti per avviare uno spazio nuovo. Almeno, dovrebbe essere di 3+3 anni. Ciò che è più grave è che gli spazi culturali vengono trasformati in spazi commerciali, favorendo aziende che celano dietro associazioni i loro veri scopi di lucro.”

 

 

Qual è il rischio maggiore di questo sistema?

 

“Se permettiamo a aziende commerciali di gestire questi spazi, la cultura viene svilita a favore del puro guadagno. Chiunque può vincere un bando, anche catene di fast food, se si nascondono dietro associazioni con i requisiti necessari. È assurdo, ma queste aziende hanno capitali enormi e possono presentare progetti che vincono facilmente i bandi.”

 

 

Qual è stata la risposta del Comune a questa situazione?

 

“Il Comune ha messo a bando molte nuove aree verdi in tutta Firenze per creare nuovi spazi culturali e riqualificare zone degradate. Tuttavia, molti di questi bandi sono andati deserti. Le aziende commerciali non sono interessate alla riqualificazione, che richiede un grande impegno con poco ritorno economico. Preferiscono spazi già avviati dove il guadagno è maggiore e lo sforzo minore.”

 

 

Come intende procedere per combattere queste pratiche?

 

“Sono determinato a combattere queste ingiustizie per vie legali e chiedo il sostegno della comunità. Se non poniamo attenzione su questa problematica, domani capiterà a qualche altro operatore culturale. La mia delusione e l’amaro boccone che devo ingoiare devono essere un monito per il futuro. Fermiamo questa pratica prima che diventi la norma, preservando l’idea iniziale di riqualificare i luoghi degradati per creare veri spazi culturali.”

 

 

Fabio Pagani chiude l’intervista con un appello alla comunità: “Uniti possiamo fare la differenza e impedire che gli spazi culturali di Firenze diventino semplici aree commerciali mascherate.

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