Amanda Knox si prepara a rientrare in Italia dagli Stati Uniti, dove attualmente risiede, per partecipare a un’udienza cruciale a Firenze. Il 5 giugno, infatti, è attesa presso la Corte d’assise d’appello, che dovrà stabilire se Knox sia responsabile di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. Questo sviluppo giuridico si inserisce nella complessa vicenda dell’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia, per il quale Knox è stata definitivamente assolta.La questione della calunnia è riemersa dopo che la Corte di Cassazione ha annullato una precedente condanna a tre anni di reclusione, rinviando il caso alla Corte d’appello di Firenze per una nuova valutazione. L’esame si concentrerà sul memoriale scritto da Amanda Knox il 6 novembre 2007, per verificare se tale documento possa configurare il reato di calunnia.Il 5 giugno, l’udienza prevederà le eventuali repliche delle parti, con una sentenza che potrebbe arrivare al termine della giornata. La procura generale di Firenze ha richiesto la conferma della condanna per calunnia, pena che Knox ha già scontato con quasi quattro anni di carcere prima della sua assoluzione in appello.
Gli avvocati di Amanda Knox, Carlo Dalla Vedova e Luca Luparia Donati, sostengono che la loro assistita sia “una vittima” di una violazione dei diritti di difesa e di un processo mediatico, chiedendo pertanto la sua assoluzione. Dall’altra parte, Patrick Lumumba, costituitosi parte civile, tramite il suo legale Carlo Pacelli, insiste sulla conferma della responsabilità di Knox per calunnia.Il caso di calunnia ha visto un ulteriore capitolo quando Amanda Knox ha portato il suo caso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha riconosciuto la violazione delle garanzie difensive durante gli interrogatori notturni del suo fermo. Questa sentenza ha portato la Cassazione a intervenire, annullando la precedente condanna e applicando il nuovo articolo 628 bis del codice di procedura penale. La Corte di Firenze dovrà quindi valutare se il memoriale di Knox possa effettivamente configurare il reato di calunnia.L’udienza del 5 giugno sarà decisiva per determinare se Amanda Knox dovrà rispondere ancora una volta di un’accusa ormai vecchia di anni, oppure se verrà definitivamente assolta anche per questa imputazione
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