Intervista a Massimo Pieri

ByGiovanni Buccarelli

Luglio 6, 2024

È con grande piacere che vi presentiamo l’intervista esclusiva a Massimo Pieri esponente di + Europa figura di spicco nel panorama politico e sociale, con un focus particolare su Firenze e la Toscana

Che ha voluto analizzare il periodo di fallimento del calcio Italiano , e la mancanza di meritocrazia , e lo sviluppo dei giovani Italiani rispetto al calcio Estero

 

Qual è la principale critica espressa riguardo allo stato attuale del calcio italiano? 

L’ennesimo fallimento della Nazionale Italiana di calcio ci rattrista, ma ci pone davanti a una sorta di Waterloo annunciata. Non è più tollerabile vedere il calcio italiano così in declino. Non siamo qui a chiedere le dimissioni di nessuno, perché sta alla coscienza delle persone eventualmente farlo, ma siamo qui a ribadire e a sottolineare che urge una riforma nel calcio italiano a partire dalla base.

 

Quali modifiche vengono suggerite per migliorare il percorso di formazione dei giovani calciatori?

La riforma deve partire dalla base, pensando alle scuole calcio, come si chiedono in molti in questi giorni. Crediamo che se un bambino, un ragazzo è bravo a giocare a calcio, verrà selezionato e scelto da una squadra professionistica anche a quattordici, quindici o sedici anni. Dall’età di cinque fino ai dodici anni, dovrebbe, a nostro parere, rimanere negli oratori, a giocare nelle piazze, a giocare nello spazio all’aperto della scuola. Piuttosto che nella squadra del suo paese o in una squadra dilettantistica della sua città. Si eviterebbe così che bambini dalle Apuane, piuttosto che dalla Garfagnana o dalle Montagne Pistoiesi, vengano scelti dall’Empoli, dal Pisa o dalla Fiorentina all’età di sei, sette anni e a dieci anni vengano rimandati al proprio paese. Noi avremmo fatto dei nuovi fallimenti, e il loro rapporto sarebbe compromesso. Quindi perché non valutare di fare andare i bambini nelle scuole calcio professionistiche dall’età di dodici anni in poi e lasciarli prima formarsi socialmente che culturalmente nel proprio paese o nella propria città, in una società minore. Vorrei fare un esempio: Buffon da bambino giocava in attacco, ma è diventato il miglior portiere del mondo. Se uno è bravo emerge comunque.

 

Perché si critica l’attuale ruolo degli allenatori nelle scuole calcio?

Sempre pensando alle scuole calcio, vogliamo focalizzare il punto sugli allenatori. Purtroppo troppe persone vogliono allenare nel nostro paese, sentendosi dei novelli Mourinho. Non è così: allenatore dovrebbe essere inteso come uno che allena dai Giovanissimi fino alla Prima Squadra. Mentre nelle scuole calcio, dovremo puntualizzare e sviluppare un ragionamento per quanto riguarda gli educatori. Non sono dei mister nonostante si sforzino. In queste partitelle di bimbi di sette, otto, nove anni, di urlare come forsennati e di obbligare a fare gli schemi. Questo ci sembra un fallimento totale del sistema. Non funziona così: il bimbo si deve divertire. Riutilizzare la parola divertimento nelle scuole calcio, per fare lo scartino, l’uno contro uno, l’essenza del gioco del calcio. Sostenuti da alcuni genitori che si lamentano essendo che il figlio non gioca. Una volta usava di “farlo soffrire”, in senso metaforico, farlo stare in panchina per poi ritornare in campo e giocare. I genitori moderni, al posto di trovare una situazione di agio tra allenatore e il figlio, cambiano società. Quindi servono educatori nelle scuole calcio che facciano crescere in maniera corretta e soprattutto nel divertimento.

 

Qual è la visione del testo riguardo al debutto dei giovani talenti nelle squadre professionistiche?

Ormai assistiamo all’estero a giocatori che giocano in pianta stabile, ragazzi di diciassette, diciotto anni, nelle grandi squadre di club europee e nelle loro nazionali. Vediamo che in Premier League le squadre più importanti, come il Liverpool, fanno esordire ragazzi di sedici, diciassette anni tranquillamente in prima squadra. Da noi è ancora un tabù, quasi che si dovrebbe avere un’età matura per giocare in Serie A. Dovremo valutare e chiederci: ma il campionato Primavera è un campionato che serve? I giocatori bravi come Platini, Maradona e tanti altri tra cui Antognoni e Battistuta, a 18 anni giocavano in Serie A nella prima squadra. Questi ragazzi giovani sono ancora in Primavera. Il campionato Primavera è un campionato inutile, secondo noi. Pensiamo a questo punto che ci vorrebbero tutte seconde squadre: il ragazzo bravo deve confrontarsi con i grandi, con gli adulti, perché ormai è adulto anche lui.

 

Quali cambiamenti vengono proposti per la gestione dirigenziale del calcio italiano?

Urge un ricambio anche nella dirigenza. Farebbe piacere vedere delle donne nello sport che riescono ad avere dei ruoli importanti. Nel calcio è quasi impossibile e quelle pochissime volte che è avvenuto, non si parla di ruoli al vertice, ma si fermano sempre due gradini sotto. Auspichiamo un rinnovamento culturale e giovanile. Persone nuove, con una visione europea e mondiale, che non si fermino al solito orticello che blocca questo paese che ormai di associazionismi e di situazioni, credo non se ne possa più e si debba cambiare. Auspichiamo giovani culturalmente preparati e donne che possano arrivare a ricoprire ruoli fondamentali non solo nel calcio femminile, ma in tutto il genere calcistico.

 

Quali riforme sono suggerite per il settore arbitrale?

Un’altra categoria sono gli arbitri. Sono fondamentali: senza arbitri non si gioca a calcio. Auspichiamo che per la classe arbitrale ci sia un rinnovamento generale e che possano diventare autonomi. Noi vediamo un’AIA autonoma che può prendere le sue decisioni e che può essere determinante se autonoma, e non più legata alla Federazione, che non porta a uno sviluppo regolare del gruppo arbitrale. Che ad oggi fa tanta fatica e bisogna trovare ragazze e ragazzi che vogliano arbitrare. Dobbiamo rinnovare e rendere autonoma. Perché se gli arbitri saranno autonomi sicuramente sarà più facile trovare nuovi addetti ai quali piaccia arbitrare le partite del gioco più bello del mondo che è il calcio.

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