A Firenze riapre lo Spazio Alfieri con la proiezione del film La bambina segreta, giovedì 19 settembre alle ore 18:15 (biglietto a €3,50). Sabato 21 settembre, alle ore 19:00, si chiuderà la rassegna Spirito in Festa con un evento speciale: sarà presente il regista Ali Asgari, che incontrerà il pubblico per dialogare sul suo film.
La storia del film
Fereshteh, giovane studentessa e lavoratrice in una tipografia a Teheran, nasconde un segreto: ha una figlia illegittima di appena due mesi, della quale i suoi genitori non sanno nulla. Quando questi annunciano una visita improvvisa, Fereshteh si trova costretta a nascondere la bambina a ogni costo. Ad aiutarla in questa disperata ricerca di qualcuno disposto a prendersi cura della piccola per una notte è Atefeh, la sua amica più fidata. Insieme attraversano la città, bussando a porte che però si chiudono una dopo l’altra: gli amici si dileguano, il padre della bambina si disinteressa, e una donna rifiuta per paura delle conseguenze legali. Persino un’infermiera, che accetta di tenere la bambina in ospedale, non può sottrarsi all’intrusione del suo responsabile. Quando finalmente i genitori arrivano, Fereshteh dovrà affrontare una scelta cruciale.
Fereshteh è una figura ai margini della società, anche se all’apparenza conduce una vita normale: giovane, studiosa, lavoratrice. Ma la sua maternità fuori dal matrimonio, e l’assenza di un padre – un uomo apatico che lavora nel negozio di animali del padre e che non ha mai voluto prendersi alcuna responsabilità – la obbligano a nascondersi, non solo dai genitori e dai vicini, ma dalla società intera.
Il viaggio di Fereshteh, realistico e simbolico al tempo stesso, la costringe a fare i conti con le diverse sfaccettature del mondo iraniano: l’autoritarismo degli uomini, l’indifferenza delle donne a cui chiede aiuto, l’ossessione per le responsabilità legali, e la fredda burocrazia di un sistema istituzionale che ignora chi non rispetta le regole. Fereshteh, infatti, non può richiedere i documenti per sua figlia perché è nata fuori dal matrimonio, un peccato che la rende invisibile agli occhi della legge. E su tutto incombe la minaccia costante della polizia segreta.
Manca il tema religioso, che però aleggia ovunque. Come viene espresso con ancor più chiarezza in Kafka a Teheran – una serie di scenette grottesche sugli aspetti più surreali della burocrazia di Stato – in Iran la religione è alla base di ogni cosa. Anche quando non si vede, è presente in ogni aspetto della vita quotidiana.