Allarme per l’oculistica in Italia: 6 milioni di pazienti a rischio con i nuovi LEA

Associazioni pazienti denunciano tagli ai fondi e rischio di esclusione dal Servizio Sanitario Nazionale

L’Associazione Pazienti Malattie Oculari (APMO) lancia un allarme sulla situazione dell’oculistica in Italia. Con l’entrata in vigore dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) a gennaio 2025, si prevede una riduzione significativa dei fondi destinati alle cure oculistiche, mettendo a rischio l’accesso alle cure per oltre 6 milioni di italiani affetti da patologie oculari.

“I nuovi LEA rappresentano una minaccia concreta per la salute visiva di milioni di cittadini”, afferma Michele Allamprese, direttore esecutivo APMO. “La riduzione dei finanziamenti per gli interventi e le cure oculistiche rischia di escludere dal Servizio Sanitario Nazionale un numero sempre maggiore di pazienti, costringendoli a rivolgersi al privato con costi a loro carico”, sottolinea Allamprese.

Le conseguenze dei tagli

La riduzione dei fondi avrà ripercussioni significative sull’assistenza oculistica:

  • Diminuzione dell’offerta: gli ospedali saranno costretti a ridurre l’offerta di prestazioni oculistiche, allungando le liste d’attesa e limitando l’accesso alle cure.
  • Aumento dei costi per i pazienti: chi non potrà permettersi di pagare le cure privatamente rischierà di perdere la vista o di vedere peggiorare la propria condizione.
  • Impatto sociale ed economico: la perdita della vista ha un impatto significativo sulla qualità della vita e può comportare costi sociali ed economici elevati.

Un appello alle istituzioni

L’APMO chiede alle istituzioni di intervenire urgentemente per rivedere i nuovi LEA e garantire l’accesso equo e universale alle cure oculistiche. “È inaccettabile che un Paese civile come l’Italia metta a rischio la salute visiva di milioni di cittadini”, dichiara Francesco Bandello, presidente APMO. “Chiediamo un impegno concreto per garantire che l’oculistica rimanga un servizio essenziale del Servizio Sanitario Nazionale”, conclude Bandello.

Cosa fare

  • Firmare le petizioni: sostenere le campagne dell’APMO e di altre associazioni per chiedere un rifinanziamento dell’oculistica.
  • Contattare i propri rappresentanti politici: esprimere la propria preoccupazione e chiedere ai politici di intervenire.
  • Diffondere la notizia: parlare con amici e familiari della situazione e sensibilizzare l’opinione pubblica.

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