La Fortis Juventus, club dall’anima tenace che abita il cuore dell’Eccellenza Girone B, si prepara a una nuova era sotto la guida di Claudio Morandi. L’annuncio è arrivato in un momento in cui le onde delle incertezze stavano appena iniziando a placarsi dopo le dimissioni di Ilic Lelli lo scorso 10 ottobre. Come un capitano chiamato a governare una nave in tempesta, Morandi porta con sé l’esperienza di chi ha solcato diversi campi, dalla Molinense all’Audace Galluzzo fino all’Antella ’99. La sua è una storia intrecciata con la passione e la sfida, quella di affrontare la responsabilità e accendere l’entusiasmo di una squadra che ha bisogno di nuova linfa.
Il presidente Alessandro Bandinelli, abile architetto di strategie, ha saputo chiudere il cerchio in un momento cruciale, completando l’area tecnica con l’arrivo recente di Francesco Vannini come direttore sportivo. Una mossa che suggerisce non solo un cambio di rotta, ma la volontà di costruire una solida base per il futuro. Nelle trame silenziose che si dipanano tra allenamenti e riunioni di staff, si gioca la partita più importante: quella di restituire alla squadra un’identità forte, un motivo per combattere ad ogni fischio d’inizio.
Nel settore giovanile, anche i giovani biancoverdi degli Juniores Regionali vedono un volto nuovo a capo della loro formazione. Samuele Menetti ha accettato la sfida di prendere il posto di Giambattista Zambelli, dimessosi da poco più di due settimane. È in queste categorie, spesso lontane dai riflettori, che si forgiano i primi sogni e si imparano le lezioni più dure. Menetti dovrà risvegliare le ambizioni e l’energia dei ragazzi, preparandoli non solo a vincere le partite ma a crescere con la consapevolezza di essere parte di qualcosa di più grande.
Ora, il compito di Morandi e Menetti non è soltanto vincere. È ridare un’anima a ogni allenamento, accendere il fuoco nei cuori dei giocatori e imprimere la propria visione in ogni azione, in ogni corsa e in ogni contrasto.