Disabilità: La Divina Commedia interpretata da attori con cerebrolesioni e non in scena a Palazzo Chigi

ByMargarida Ferreira Rodrigues

Dicembre 17, 2024

“La nostra Divina Commedy”: uno spettacolo di amicizia, recupero e rinascita davanti al Ministro Alessandra Locatelli

La Divina Commedia si trasforma in una storia di amicizia, rinascita e recupero grazie allo spettacolo teatrale “La nostra Divina Commedy – Come distruggere Dante in quattro e quattr’otto”, scritto e diretto da Silvano Alpini. La rappresentazione andrà in scena domani, 18 dicembre, alle 16, nella Sala Monumentale di Palazzo Chigi, alla presenza del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e dei sottosegretari.

Lo spettacolo è il frutto di un percorso straordinario realizzato nell’ambito del progetto pilota In.di.c.a. (Interventi Diretti alle Cerebrolesioni Acquisite), promosso dalla cooperativa Nomos e dall’associazione Atracto (Associazione Traumi Cranici Toscani), con il sostegno della Fondazione CR Firenze e in collaborazione con l’associazione culturale Masaccio.

Il valore terapeutico del teatro

Il progetto In.di.c.a. ha l’obiettivo di tutelare i diritti delle persone con disabilità derivanti da gravi danni cerebrali, offrendo strumenti concreti per il recupero fisico, psicologico ed emotivo. Grazie alla creazione di due Atelier di Terapie Occupazionali, uno a Grosseto e l’altro a San Giovanni Valdarno, il teatro è diventato il mezzo per esplorare nuove forme di espressione e relazione.

Gaia Guidotti, vicepresidente di Nomos, sottolinea il significato profondo di questa esperienza: “La nostra Divina Commedy non è solo una performance artistica, ma un segno concreto di inclusione sociale, costruzione di nuovi orizzonti di senso per esistenze interrotte e poi recuperate”. Attraverso il teatro, i partecipanti hanno riscoperto il movimento, la parola e soprattutto la relazione, dando nuova direzione alla propria vita.

Un riconoscimento istituzionale

Il Ministro Alessandra Locatelli ha espresso il proprio apprezzamento per il progetto: “Il teatro, la musica e l’arte sono strumenti fondamentali per valorizzare i talenti e le competenze di ogni persona, mostrando le potenzialità e non i limiti. Progetti come questo sono la chiave per offrire opportunità concrete e costruire un cambiamento positivo”.

Anche la Fondazione CR Firenze, attraverso la vicepresidente Maria Oliva Scaramuzzi, ha ribadito il proprio sostegno al progetto: “Lo spettacolo è una conferma di quanto l’arte possa contribuire al recupero delle persone, motivo per cui destiniamo significative risorse a iniziative di questo tipo”.

Gli attori protagonisti

Lo spettacolo coinvolge un cast eccezionale, composto da attori con cerebrolesioni e non, che hanno lavorato fianco a fianco nel laboratorio teatrale: Stefania D’Amico, Alessia Centi, Leonardo Crulli, Lorenzo Giusti, Daniele Giuliani, Daniela Gori, Stefano Grazi, Laura Gullo, Laura Meucci, Simona Rotundo, Barbara Massini, Giulia Mazzuoli, Selene Cannelli, Catia Pacifici, Maicol Mazzi Tonini, Lucia Guazzi e Sara Goiorani.

La rappresentazione a Palazzo Chigi rappresenta un momento simbolico per “I Ragazzi” di Atracto, che vedono riconosciuto l’impegno di anni di lavoro, formazione e passione condivisa.

Gli atelier di terapie occupazionali: un modello innovativo

Gli Atelier, ispirati al metodo della cooperativa Nomos utilizzato per gli Atelier Alzheimer, offrono incontri settimanali in cui le persone possono socializzare e svolgere attività personalizzate, come arte terapia o visite ai musei. I benefici sono molteplici: fisici, psicologici ed emotivi. Anche le famiglie trovano supporto concreto e indicazioni pratiche per la gestione delle cerebrolesioni.

Lo spettacolo “La nostra Divina Commedy” non è solo un evento teatrale, ma un esempio tangibile di come l’arte possa essere un mezzo di rinascita e di inclusione. La rappresentazione a Roma, davanti al Ministero, non solo valorizza il percorso di questi straordinari protagonisti, ma dimostra che, attraverso la creatività e l’impegno, ogni limite può trasformarsi in opportunità.

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