Una terribile notizia morto Aldo Agroppi 

ByGiovanni Buccarelli

Gennaio 2, 2025

Il mondo del calcio piange la scomparsa di Aldo Agroppi, figura iconica dello sport nazionale. Toscano doc, nato a Piombino il 4 aprile 1944, si è spento all’età di 80 anni a causa di una polmonite bilaterale che lo aveva costretto al ricovero presso l’ospedale della sua città natale.

Una carriera da calciatore tra Serie A e provincia

Agroppi iniziò la sua carriera calcistica nell’Atletico Piombino, vestendo i colori della squadra della sua terra. Il suo talento non passò inosservato e il Torino lo acquistò per il settore giovanile. In granata visse gli anni più significativi della sua carriera da calciatore, distinguendosi per grinta e determinazione.

Successivamente passò al Genoa, ma tornò poi a Piombino in Serie D. Tra le tappe della sua carriera ci furono anche il Perugia e la Ternana, due parentesi significative in Umbria, dove si fece notare per la sua combattività in campo.

Dalla panchina ai vertici del calcio italiano

Conclusa la carriera sul campo, Agroppi intraprese quella da allenatore. Cominciò nelle giovanili del Perugia per poi guidare il Pescara nella stagione 1980-1981.

Il suo grande salto arrivò l’anno successivo con il Pisa di Romeo Anconetani .  Nella stagione 1981-1982 riuscì a riportare i nerazzurri in Serie A, conquistando il cuore dei tifosi.

L’esperienza con la Fiorentina

Il momento più significativo della sua carriera da allenatore giunse con la Fiorentina, dove approdò nel 1983. Durante la stagione 1983-1984 portò i Viola al quarto posto in campionato, ma il suo rapporto con i tifosi fu segnato da tensioni legate alla gestione del capitano Giancarlo Antognoni, figura simbolo della squadra.

Agroppi tornò sulla panchina viola nella stagione 1992-1993, ma non riuscì a evitare la retrocessione in Serie B, un episodio amaro che non cancellò il valore del suo operato.

Legami familiari

Oltre a lasciare un segno indelebile nel calcio italiano, Agroppi era una figura legata profondamente alla sua famiglia. Era lo zio di Andrea Luci, capitano del Livorno, e di Francesca Luci, proprietaria del celebre Red Garter Pub.

La malattia

Negli ultimi tempi, Agroppi ha lottato contro una grave polmonite bilaterale che si è rivelata fatale. Nonostante le cure ricevute presso l’ospedale di Piombino, il suo stato di salute è peggiorato, portandolo al tragico epilogo.

Un’eredità indelebile

Con la sua scomparsa, il calcio italiano perde un uomo che ha incarnato i valori autentici di questo sport: passione, lavoro e umanità. Agroppi lascia un’eredità importante e il ricordo di una vita vissuta intensamente, sia dentro che fuori dal campo.

Riposa in pace, Aldo. Il mondo del calcio e chi ti ha conosciuto non ti dimenticheranno

Anche la nostra redazione porge le più sentite condoglianze alla famiglia e ai legami stretti

Grazie Aldo

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