Intervista a una giovane ragazza di Montecatini, Martina Scardigli studentessa di Giurisprudenza a Firenze, attualmente in Erasmus a Valencia
L’alluvione ha colpito Valencia profondamente. Come hai vissuto questo evento drammatico?
“Il momento dell’alluvione e quelli immediatamente successivi li ho vissuti con sconcerto e, soprattutto, in uno stato di confusione, non comprendendo realmente cosa stesse accadendo e quali fossero le zone della comunità colpite. Le notizie iniziali erano frammentarie ed è stato difficile rendersi conto della gravità della situazione.”
Essere un “angelo del fango” in un paese estero: come hai deciso di dare il tuo contributo pur essendo italiana?
“Il forte senso di solidarietà che ho trovato all’interno della comunità valenciana mi ha spinta a mettermi in gioco. Valencia accoglie ogni anno moltissimi studenti internazionali e il senso di appartenenza che ho percepito mi ha fatto sentire in dovere di ricambiare questa accoglienza, portando il mio aiuto, seppur nei limiti delle mie possibilità. Credo che la solidarietà non abbia confini e che tutti noi, indipendentemente dalla nazionalità, dobbiamo aiutarci nei momenti difficili.”
Quali strumenti o canali hai utilizzato per coordinare il tuo aiuto da Valencia?
“Ho potuto dare il mio contributo seguendo le indicazioni delle associazioni di volontariato locali e grazie al passaparola all’interno della comunità universitaria. Anche i social media si sono rivelati strumenti essenziali per organizzare gli aiuti e per trovare informazioni utili.”
In un momento così difficile per la Spagna, cosa ti ha spinto a non restare indifferente?
“Sentivo che non potevo restare ferma di fronte a un disastro di questa portata. Ho ricevuto tanto dalla comunità valenciana e ho sentito che era il momento di restituire qualcosa. Inoltre, sapere che tutti noi, in un momento di difficoltà, vorremmo sentirci aiutati e non soli, mi ha dato la motivazione per agire.”
Quali valori o competenze credi di aver acquisito dall’esperienza Erasmus che ti sono stati utili nel rispondere all’emergenza?
“L’Erasmus mi ha insegnato a uscire dalla mia zona di comfort, a essere più autonoma e a prendere iniziative. Ho anche imparato a lavorare e relazionarmi con persone provenienti da culture diverse, un’esperienza che si è rivelata fondamentale per collaborare efficacemente in questa emergenza.”
Valencia è una città vivace e accogliente. Come ti ha influenzata vivere e studiare lì durante un periodo così emotivamente intenso?
“Valencia mi ha insegnato quanto sia importante sentirsi parte di una comunità, soprattutto nei momenti difficili. Vivere in una città così accogliente durante un evento così drammatico mi ha mostrato il vero valore della solidarietà e della collaborazione”.
Pensi che vivere lontano da casa ti abbia reso più consapevole del valore delle tue radici e della solidarietà?
“Assolutamente sì. Essere lontana da casa mi ha fatto apprezzare ancora di più l’importanza della vicinanza di amici, parenti e della comunità in cui sono cresciuta. Ho anche capito quanto sia cruciale il valore della solidarietà, un principio che dovrebbe essere parte della nostra vita quotidiana”.
In che modo ti ha arricchita come persona e come cittadina del mondo?
“Mi ha arricchita incontrare persone diverse, ascoltare i loro racconti e capire come hanno vissuto questa tragedia. Porterò con me le loro storie e i loro volti, con la consapevolezza che tutti possiamo vederci improvvisamente travolti dagli eventi. Questa esperienza mi ha resa più empatica e consapevole “.
Dopo questa esperienza come “angelo del fango”, pensi di voler continuare a impegnarti nel volontariato o in attività sociali?
“Sì, mi sono sempre impegnata nel volontariato, ma questa esperienza mi ha dato ancora più motivazione per proseguire. Voglio continuare a dare il massimo per aiutare chi ne ha bisogno “.
Che impatto pensi che il tuo impegno possa avere sulle altre persone, soprattutto sui tuoi coetanei?
“Spero che la mia esperienza possa spronare altri giovani ad agire e a fare qualcosa per il prossimo. Credo che ogni gesto, anche il più piccolo, possa fare la differenza e ispirare gli altri “.
Essere una giovane europea con un piede in due città così diverse come Valencia e Firenze: che opportunità vedi in questo per il tuo futuro?
“Avere un piede in due città mi permette di confrontarmi con realtà diverse e di crescere molto. Spero di portare a Firenze un bagaglio di esperienze internazionali che mi aiuterà sia a livello personale che professionale. Mi piacerebbe unire il meglio di entrambe le città nel mio percorso futuro “.
Come pensi che il volontariato e l’internazionalità possano intrecciarsi per creare un mondo più solidale?
“Il volontariato internazionale permette di portare nuove idee e prospettive alle comunità locali, mentre le associazioni locali offrono un contatto diretto con le realtà del territorio. Questo scambio arricchisce entrambe le parti e può contribuire a costruire una società più inclusiva e unita “.
Pensi che un evento tragico come l’alluvione possa anche insegnarci qualcosa di positivo sul senso di comunità?
“Certamente. Eventi così drammatici mettono in evidenza quanto sia importante sentirsi parte di una comunità che si sostiene a vicenda. Questo senso di unità dovrebbe guidarci non solo nelle emergenze, ma anche nella vita di tutti i giorni “.
Raccontaci le dinamiche dell’accaduto e come hai aiutato.
“Il 28 ottobre, l’Università di Valencia aveva comunicato che il giorno successivo non ci sarebbero state lezioni a causa delle forti piogge. Tuttavia, l’allarme è arrivato solo verso le 20 della sera, a fiumi già esondati. Nei giorni successivi, ho contribuito alle raccolte alimentari e ho trovato materiali necessari per lavorare in sicurezza. Poi mi sono recata nelle zone alluvionate per aiutare a rimuovere il fango da cantine, garage e case “.
Infine, come ti stai trovando in Erasmus a Valencia?
“L’Erasmus è una sfida che ho accettato e che sto affrontando con entusiasmo. Valencia è una città accogliente, piena di energia e di opportunità. Nonostante le difficoltà incontrate, questa esperienza mi sta arricchendo profondamente”.