Allarme latte ovino in Toscana: prezzi in calo e costi alle stelle mettono a rischio gli allevatori

ByMargarida Ferreira Rodrigues

Febbraio 7, 2025

La crisi del settore ovicaprino si fa sentire con prepotenza in Toscana. Gli allevatori, già alle prese con costi di produzione elevati, si trovano ora a fronteggiare un calo dei prezzi del latte ovino, una situazione insostenibile che rischia di compromettere la sopravvivenza delle aziende.

Un paradosso inspiegabile

“Lo scorso anno i valori erano sufficienti, seppur a fronte di costi di produzione elevati”, spiega Angela Saba, presidente della sezione prodotto ovicaprino di Confagricoltura Toscana. “Oggi assistiamo a un paradosso: i costi aumentano e il prezzo del latte scende. Questo non è sostenibile. E soprattutto, qual è la motivazione? Se, come affermano in molti, il prodotto scarseggia, perché la remunerazione per gli allevatori continua a diminuire?”, questiona Saba.

Il peso delle criticità ricade sugli allevatori

Ancora una volta, il peso delle difficoltà della filiera ricade interamente sugli allevatori, che si trovano a dover fronteggiare una situazione di forte squilibrio. “Il settore ovicaprino rappresenta un pilastro dell’economia toscana e il rischio di un crollo della redditività potrebbe avere ripercussioni irreversibili”, sottolinea Saba.

Difficoltà anche nel settore della trasformazione

Il momento di criticità viene evidenziato anche dal settore della trasformazione, con conseguenze negative sull’intera filiera. A rendere il quadro ancora più complesso, si aggiungono la ricomparsa della blue tongue e l’aumento della presenza dei predatori, che mettono a dura prova la sostenibilità delle aziende.

Serve una strategia di valorizzazione del prodotto

“Non si tratta solo di presidio del territorio o di tutela della tradizione, che sono elementi comunque fondamentali, ma di un aspetto cruciale: senza redditività, le aziende chiudono e non riaprono”, prosegue Saba. Per invertire la tendenza, Confagricoltura Toscana chiede azioni concrete per la promozione del prodotto e per la valorizzazione della sua trasformazione, accompagnate da una strategia di comunicazione mirata e strutturata.

Un appello al buon senso

“Serve buon senso, sensibilità e attenzione per tutti gli attori della filiera affinché l’impegno e il rischio d’impresa vengano adeguatamente riconosciuti. Attenzione a tirare troppo la corda: siamo davvero prossimi a un punto di rottura irrimediabile”, conclude Saba.

Confagricoltura Toscana: “Perdita del potere d’acquisto e nuove abitudini alimentari”

Da Confagricoltura Toscana evidenziano anche la perdita del potere d’acquisto delle famiglie, che ha ridotto i consumi, e le nuove abitudini alimentari, soprattutto tra i più giovani, che privilegiano altri alimenti. “Sulla prima causa poco possiamo, ma sulla seconda dovremmo intensificare un’attenta opera d’informazione e convincimento sulla bontà dei nostri prodotti. I nostri intendimenti e preoccupazioni sono ben conosciuti dalla Regione Toscana, sempre attenta alle necessità del comparto”, aggiungono da Confagricoltura Toscana.

Un invito all’azione

La situazione del settore ovicaprino in Toscana è critica e richiede interventi urgenti e concreti. È necessario valorizzare il prodotto, sostenere gli allevatori e promuovere un’informazione corretta sui benefici del latte ovino e dei suoi derivati. Solo così sarà possibile garantire la sopravvivenza di un settore che rappresenta un’eccellenza del territorio e un importante presidio economico e sociale.

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