Le recenti politiche dell’amministrazione Trump mi fanno pensare ad una nuova “guerra fredda” tra Stati Uniti e Cina, evidenziata da azioni che hanno destabilizzato le relazioni con paesi tradizionalmente alleati. Un esempio di ciò che sto dicendo? Non vi pare significativo che appena insediato la sua prima preoccupazione fosse quella di lanciare dalle minacce di imposizione di dazi su prodotti provenienti da Messico e Canada? Oltretutto, nonostante l’esistenza di accordi di libero scambio come l’USMCA tutt’ ora esistenti tra i due paesi e fatti proprio dalla sua precedente amministrazione.
Per i più distratti nel febbraio 2025, il presidente Trump ha annunciato tariffe del 25% su tutte le importazioni da questi paesi, giustificando la misura con la necessità di contrastare l’immigrazione illegale e il traffico di droga.
Tuttavia, sarà da considerarsi solo una coincidenza, ma se si và a guardare bene negli ultimi anni i due paesi potrebbero essere accusati di lesa maestà o fedeltà commerciale nei confronti degli Usa , infatti si rivela che sia il Messico che il Canada hanno intensificato i loro rapporti commerciali con la Cina negli ultimi anni coincidenze?! Può essere.
Comunque questa crescente collaborazione potrebbe essere percepita da Washington come una minaccia strategica, spingendo l’amministrazione Trump a rivedere le proprie politiche commerciali nei confronti di questi vicini.
Un altro caso alla ribalta dei quotidiani e telegiornali che ha anche prodotto accese manifestazioni anti usa, riguarda Panama e la Groenlandia dove invece gli usa sono già presenti militarmente e stanno invece sfruttando le mire indipendentiste di una parte dell’ esigua cittadinanza locale.
In entrambi i casi i Paesi in questione hanno attirato significativi investimenti cinesi, negli ultimi anni, da sempre nodi cruciali per il traffico marittimo statunitense.
Il Canale di Panama, in particolare, ha visto un aumento della presenza cinese nelle operazioni portuali, suscitando preoccupazioni a Washington riguardo alla sicurezza delle rotte commerciali e a possibili contromisure commerciali in funzione anti usa. Allo stesso modo, la Groenlandia è diventata oggetto di interesse per la Cina, soprattutto per le sue risorse naturali e la posizione strategica nell’Artico. In risposta, il presidente Trump ha espresso l’intenzione di acquisire la Groenlandia e di rinegoziare i trattati relativi al Canale di Panama, al fine di limitare l’influenza cinese in queste regioni.
Queste mosse indicano innegabilmente una crescente preoccupazione degli Stati Uniti riguardo all’espansione dell’influenza cinese nelle Americhe e nelle rotte marittime strategiche, suggerendo una nuova fase di tensioni geopolitiche simile a una “guerra fredda” focalizzata sull’Asia.
Ecco perché seppur rimasti l’ultima vera superpotenza non possono comunque sostenere l’apparato militare in due macroregioni come Europa ed Mar Cinese.
Ormai l’ Europa non è più strategicamente importante in funzione anti Urss e la guerra in Ucraina ha dimostrato che l’ esercito Russo a stento riesce a guadagnare qualche km nei territori occupati nonostante perdite di centinaia di migliaia di soldati e di un’ intero arsenale, costretti a rivolgersi alla nord corea per cercare di poter recuperare i territori invasi.
Queste evidenti difficoltà che hanno minato il prestigio militare della Russia hanno però convinto l’ amministrazione Trump che le risorse militari usa possono essere spostate nel Pacifico e che la nato e Europa se vogliono si difendano da se, il che onestamente non è sbagliato ed anzi è l’ opportunità per l’ Europa di diventare ciò che le è stato impedito dal secondo conflitto mondiale, una potenza militare oltre che economica.
Si perché è inutile negarlo ma gli interessi economici hanno necessità di essere difesi in questo mondo e la crisi di hormuz lo ha dimostrato.
Infatti, a questo riguardo un nostro ex premier caro all’attuale opposizione nazionale, il Prof. Romano Prodi ha descritto l’Europa come “ventotto gattini spaventati”, sottolineando la necessità di trasformarsi in una “tigre” per evitare di essere sopraffatti dalle altre potenze. Con gli Stati Uniti che mostrano un crescente disimpegno nella protezione dell’Europa, è imperativo che i leader europei mettano da parte gli interessi nazionali e consentano l’elezione diretta di un Presidente europeo a capo di un governo senza veti, supportato da un esercito comune un Trump del vecchio continente perché no!? In assenza di una unione reale, Russia, Cina e gli stessi Stati Uniti continueranno a gestire l’Europa, includendo anche il Regno Unito, che, pur essendo uscito dall’UE, non dispone più di un impero a sua difesa.
A supporto di quanto da me supposto, faccio sommessamente notare che la preoccupazione degli Stati Uniti per le vie commerciali marittime è stata risvegliata già durante l’amministrazione Biden, in particolare appunto come ho già detto a seguito della crisi nello Stretto di Suez causata dagli attacchi degli Houthi nello Yemen. Questi eventi hanno evidenziato la vulnerabilità delle rotte commerciali globali e la necessità di una protezione più efficace.
Ecco che finalmente quando gli interessi di tutti i 27 sono stati toccati è stata messa in opera una missione navale Europea in tempo record.
Segno che quando è necessario la risposta, dell’Unione Europea è possibile e in questo caso ha avuto anche successo.
Si può dire che l’ Europa ha intrapreso la sua prima missione navale congiunta per difendere le navi commerciali nello Stretto di Hormuz, dimostrando l’importanza di una difesa comune non solo dei propri confini, ma anche dei propri interessi strategici.
Questi sviluppi sottolineano l’urgenza per l’Europa di rafforzare la propria coesione politica e militare, al fine di proteggere i propri interessi in un contesto geopolitico sempre più complesso e competitivo.
Purtroppo l’ Europa attuale perde tempo con regolamentazioni assurde e fa del New deal l’altare dove sacrificare l’economia e la coesione sociale dilapidando l’ industria europea nel nome di un sacrificio green autolesionistico e oltretutto di dubbia utilità dal momento che il maggior inquinamento viene da altre aree ed economie.
L’ Europa deve liberarsi dal giogo del pensiero Woke e questo è il messaggio più importante dell’ amministrazione Trump due.
Termino con una parafrasi del nostro eroe dei due mondi:
” Qui si fa l’ Europa vera o siamo tutti fregati”.