Prato: incendi dolosi colpiscono due aziende cinesi, si teme il racket delle grucce

ByGiovanni Buccarelli

Febbraio 21, 2025

Gli inquirenti ipotizzano una faida tra bande criminali per il controllo del settore logistico e della produzione di accessori per l’abbigliamento.

Due incendi dolosi, avvenuti quasi in simultanea all’alba di ieri, hanno distrutto altrettante aziende gestite da imprenditori cinesi a Prato. I roghi, che hanno colpito due società attive nel settore della logistica, sono stati innescati da pacchi identici spediti da un indirizzo francese, secondo quanto dichiarato dalla Procura.

Il primo incendio si è verificato in via dei Confini, mentre il secondo a Seano. Entrambi gli episodi, spiega il procuratore capo Luca Tescaroli, si inseriscono in un quadro di violenze e intimidazioni che da tempo affliggono il territorio pratese. Gli inquirenti stanno esaminando la possibilità che dietro ai roghi si nasconda una guerra tra bande criminali per il controllo del cosiddetto racket delle grucce, un mercato parallelo che genera un giro d’affari stimato in 100 milioni di euro l’anno.

Un contesto ad alto rischio

Prato ospita la più alta concentrazione di aziende cinesi in Europa, con oltre 5.000 imprese nel settore del fast fashion. Una realtà che, da anni, convive con un’economia sommersa fatta di sfruttamento del lavoro, violazioni fiscali e concorrenza sleale. Secondo la Procura, la città è teatro di «una complessità e di una pericolosità criminale non del tutto note e comprese».

L’inchiesta, che coinvolge la Direzione distrettuale antimafia di Firenze, sta mettendo in fila una serie di episodi inquietanti: tentati omicidi, incendi, agguati e spedizioni punitive contro lavoratori e sindacalisti. Le indagini puntano a chiarire se gli incendi siano legati a regolamenti di conti tra clan rivali o a un tentativo di affermare il dominio su un settore altamente remunerativo.

L’appello per una sezione DDA a Prato

Di fronte a questa escalation di violenze, il procuratore Tescaroli ha ribadito l’urgenza di istituire una sezione della Direzione distrettuale antimafia direttamente a Prato. Un’esigenza condivisa anche dalla deputata di Fratelli d’Italia, Chiara La Porta, che ha presentato un’interrogazione parlamentare in merito.

Nel frattempo, le forze dell’ordine sono al lavoro per individuare i responsabili degli incendi e ricostruire la rete criminale che si cela dietro il racket. Il timore è che, senza un intervento deciso, la situazione possa ulteriormente degenerare, trasformando Prato in un epicentro della criminalità organizzata internazionale.

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