Tumore ovarico e la svolta nella diagnosi: test genomico per tutte le donne

ByMargarida Ferreira Rodrigues

Febbraio 24, 2025

Gli esperti al congresso Esgo di Roma: “È fondamentale per cure personalizzate e più efficaci”

La lotta contro il tumore ovarico compie un passo avanti decisivo. Gli esperti riuniti al 26° Congresso della Società Europea di Oncologia Ginecologica (Esgo) a Roma lanciano un appello: il test genomico deve diventare uno strumento diagnostico standard per tutte le donne fin dalla prima diagnosi. Solo così sarà possibile tracciare l’identità genetica del tumore e personalizzare le terapie, massimizzando le possibilità di successo.

Una neoplasia difficile da affrontare

“Nel 2024, in Italia, sono stimate circa 5.400 nuove diagnosi di tumore dell’ovaio. Si tratta di una delle neoplasie ginecologiche più gravi”, afferma la professoressa Anna Fagotti, presidente Esgo e direttrice dell’Unità operativa complessa Tumore ovarico al Policlinico Gemelli di Roma. La difficoltà principale risiede nella diagnosi tardiva: “La sopravvivenza a 5 anni resta bassa, pari al 43%, anche perché troppe donne, circa l’80%, scoprono la malattia in fase avanzata”, spiega Fagotti. A ciò si aggiunge l’alto tasso di recidiva: quasi 3 pazienti su 4 con tumore in stadio avanzato vanno incontro a una ricaduta entro due anni.

L’importanza dell’oncologia di precisione

Nonostante le sfide, l’oncologia di precisione offre nuove speranze. “Oggi vi sono terapie mirate, in particolare i farmaci inibitori di Parp, che possono essere utilizzati in combinazione con farmaci antiangiogenici come terapia di mantenimento di prima linea e sono in grado di ottenere una remissione a lungo termine”, sottolinea Fagotti. Tuttavia, per indirizzare le pazienti verso questi trattamenti è indispensabile il test Hrd, che rileva le alterazioni molecolari del tumore, come le mutazioni dei geni Brca1 e Brca2.

Test Hrd: un diritto per tutte le donne

“Il test Hrd deve costituire il primo step di un approccio di medicina di precisione per definire la miglior cura e va eseguito in tutte le pazienti al momento della diagnosi”, ribadisce Fagotti. Purtroppo, in Italia l’accesso a questo test non è ancora uniforme. L’Ovarian Cancer Commitment, un’iniziativa di Esgo, Engage e AstraZeneca, chiede quindi che il test Hrd sia rimborsabile e accessibile in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Inoltre, si auspica la creazione di reti di laboratori regionali qualificati per l’analisi.

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