Gaetano Fontana, ex calciatore e attuale allenatore, offre uno spunto interessante sulla situazione attuale di Napoli, Fiorentina e Gubbio. Fontana, condivide le sue esperienze personali in entrambe le piazze, parlando della crescita del Napoli sotto la guida di Conte, delle difficoltà della Fiorentina dopo la sconfitta in Conference League, e dell’importanza del lavoro di Palladino. Parla anche del suo ruolo al Gubbio, dove sta cercando di guidare la squadra verso la salvezza e, forse, i playoff. Conclude riflettendo sulle ambizioni future delle piazze e delle squadre, sottolineando il valore della programmazione e della fiducia.
FN: Che tipo di partita si aspetta tra Napoli e Fiorentina, considerando il momento delle due squadre?
GF: Una partita sicuramente particolare per me, perché ho vissuto le due piazze. È ovvio che mi riaffiorano tanti pensieri quando c’è questo incontro. Diciamo che il Napoli è una squadra che, in questo momento, è all’inizio di un ciclo, come la Fiorentina. Ha saputo trovare subito una quadratura e ha permesso, grazie al lavoro di Conte, di ottenere il meglio dai propri giocatori.
Anche Palladino sta facendo un buon lavoro. Stiamo parlando di due percorsi diversi, sicuramente dal punto di vista dell’importanza della squadra. Il Napoli è collaudato. I risultati e l’ambiente hanno fatto sì che il percorso fosse più incisivo e determinante. Il Napoli, inizialmente, tende a pensare di avere dei vantaggi dati dallo stato di salute della classifica. La Fiorentina, per me, è una buona squadra e può mettere in difficoltà chiunque. Sarà una partita da gustarsi, sono contrapposte due formazioni importanti.
FN: I Viola, arrivano dalla sconfitta contro il Panathinaikos in Conference League. Quanto potrebbe pesare questo risultato sulla squadra di Palladino dal punto di vista mentale e fisico?
GF: Questo ovviamente non lo so, perché non vivo la squadra e l’ambiente. Però, come dovrà affrontare il Napoli, gli stimoli arriveranno da sé. Non sarà una partita semplice, credo che sia una partita adatta per cambiare il trend. Quando affronti il Napoli, gli stimoli arrivano da soli.
FN: Il Napoli ha pareggiato contro l’Inter nell’ultimo turno di campionato. Quali indicazioni ha dato quella prestazione sulla crescita della squadra di Conte?
GF: Ha restituito più cose positive che negative, anche se ha dovuto rincorrere l’Inter. Tutti devono essere più soddisfatti. Dal punto di vista emotivo, ha restituito tanto alla squadra di Conte. Ci aspettiamo che questo dualismo duri fino alla fine del campionato. Sta rendendo vincente questo torneo. Neanche il più ottimista poteva pensare a questo percorso.
Credo che il Napoli in testa alla classifica sia una bellissima realtà e sorpresa. Ho visto la seconda parte di ritiro a Castel di Sangro, Conte è riuscito a ridare fiducia all’ambiente, con qualità e risultati. È una piacevole sorpresa da questo punto di vista.
FN: La Fiorentina sta attraversando un periodo complicato, con risultati altalenanti. Quanto può incidere questa partita sul futuro di mister Palladino?
GF: Credo che la Fiorentina abbia deciso di cambiare percorso. Quando cambi un percorso tecnico, fatto di giocatori e allenatori, non puoi pensare che tutto vada per il verso giusto. Ogni percorso presenta delle difficoltà che vanno affrontate. Se buttiamo giù dalla torre il mister, non si chiama programmazione. Scegliendo Palladino, la società ha scelto un allenatore bravo che deve essere sostenuto in questi momenti.
FN: Quali possono essere i duelli chiave e gli aspetti tattici determinanti per la sfida del Maradona?
GF: Io credo che, soprattutto, la forza della squadra di Conte stia permettendo al Napoli di giocarsi questo campionato con l’Inter. Queste possono essere difficoltà. Per un buon progetto tecnico della Fiorentina, si trova un passo sotto rispetto al Napoli.
FN: Avendo vissuto in prima persona l’atmosfera di Napoli e Firenze, quali differenze e somiglianze nota tra le due piazze?
GF: A Napoli vivi la partita 24 ore al giorno. Firenze è un po’ più leggera. Durante la settimana si fanno sentire se non affrontano con la giusta mentalità. Se non sei pronto a quel tipo di ambiente… Ho trovato soddisfazione a vincere, sia a Napoli, che a Firenze. Vincere la Serie C a Napoli è stato un campionato importante. Stavamo giocando in una piazza da Champions, dove di C c’era solo il torneo. Le pressioni erano le stesse che ci sono in questo momento a Napoli.
FN: Gli azzurri hanno mostrato una crescita difensiva nelle ultime partite. Quali aspetti del lavoro di Conte stanno emergendo con maggiore efficacia?
GF: Io credo che la solidità difensiva dipenda dal gruppo squadra, non solo da un reparto. Se subisci pochi tiri, il merito è quello di aver installato in una squadra una ferocia collettiva. Questo diventa determinante. C’è una squadra che si posiziona bene in campo. Penso, ad esempio, alla trasformazione di Politano: è diventato un giocatore di Conte. Alla fine, saper trovare risorse interne è merito dell’allenatore.
FN: Guardando al finale di stagione, quali ambizioni possono avere le due squadre in campionato?
GF: I Partenopei devono cercare di mantenere la testa all’Inter. L’obiettivo principale è lottare per lo scudetto e garantirsi un posto in Champions League. Invece i Gigliati devono continuare a sviluppare il proprio progetto. È evidente che, con una struttura come il Viola Park, gli obiettivi devono essere sempre più ambiziosi. E magari, finalmente, portare a casa un trofeo, visto che ci è andata vicina con Italiano”.
FN: Lei è tecnico del Gubbio. Ci racconti un po’ della squadra umbra.
GF: È una squadra che corre tanto e crede nel lavoro. Abbiamo disputato ottime prestazioni. Abbiamo fatto una buonissima gara, che potevamo chiudere prima. Potevamo fare il secondo gol per essere più sereni e vincere con merito. La nostra ultima sfida è stata contro la Pianese, una partita che ci ha messo alla prova. Ormai le partite, per ogni squadra, sono tutte difficili e determinanti sotto diversi aspetti.
Il mio percorso è iniziato in corsa. Abbiamo avuto giocatori determinanti fuori per infortunio, ma abbiamo trovato la nostra quadratura. Cercheremo di arrivare a 42 punti in classifica e ragioneremo giornata dopo giornata. Mi trovo bene, è una piazza stimolante che ti fa lavorare tranquillamente. Se ci sarà una programmazione solida, si potrà fare qualcosa di importante. Il sogno del nostro presidente è riportare il Gubbio in Serie B. Vedremo se le ambizioni andranno di pari passo con la programmazione futura.
FN: Il Napoli ha organizzato un’iniziativa invitando la famiglia Astori. Cosa ne pensa?
GF: È una splendida iniziativa che manifesta lo spessore morale del popolo napoletano e della società che lo rappresenta. Sono iniziative lodevoli. Sono piacevolmente colpito da questo gesto e ancora più orgoglioso di aver fatto parte della storia di entrambi i club.