Neena, all’anagrafe Irene Colzani, è una cantautrice e speaker radiofonica nata a Firenze nel 1994. Da sempre appassionata di musica, ha provato a farsi strada partecipando a X Factor e The Voice of Italy. Il suo stile è un mix di black, funk e pop, e si ispira ad artisti come Giorgia, Pino Daniele e Ghemon.
Ultimamente ha fatto un bel salto grazie a “Pare Parecchio Parig”, colonna sonora dell’ultimo film di Leonardo Pieraccioni. Ma non è solo una cantante: la sua voce si sente anche su Lady Radio. Insomma, Neena sta facendo sul serio nel mondo della musica
FN: Neena, quando ha capito che la musica sarebbe stata la sua strada?
NE: Guardi, non c’è stato un momento preciso. È sempre stata dentro di me. Ho rivisto dei video di quando ero piccolissima e facevo sempre la stessa cosa: ballare e cantare! Nessuno nella mia famiglia fa musica, quindi sono stata un po’ un’outsider. Ma è una passione che è cresciuta da sola, in modo naturale.
FN: Perché ha scelto proprio il nome Neena?
NE: Questa è divertente! Da piccola non riuscivo a dire bene “Irene” e mi chiamavo da sola “Neena”. Quando ho dovuto scegliere un nome d’arte, ho pensato: perché non riprenderlo? Mi suonava bene e mi rappresentava. Ho solo aggiunto una “E” perché “Nena” con una sola c’era già (è una cantante tedesca). Dopo tutti questi anni, ancora non mi ha stancato!.
FN: Com’è nata la collaborazione con Pieraccioni per “Pare Parecchio Parigi”?
NE: È successo un po’ per caso e un po’ per fortuna! Dopo aver portato un mio inedito su Rai 2, la mia agenzia Vega Star di Pistoia mi ha contattata e ho iniziato a lavorare su Rai 1 per tutta l’estate. A un certo punto, hanno fatto il mio nome a Pieraccioni perché cercava una canzone per il suo nuovo film. Lui mi ha chiamata, mi ha raccontato un po’ la trama e io gli ho mandato il pezzo. Dopo pochissimo mi ha detto che gli piaceva e che l’avrebbe usato come colonna sonora. È stato pazzesco. La cosa più bella è che un sacco di persone ora mi scrivono per chiedermi gli accordi per suonarla. Non me lo sarei mai aspettato.
FN: Sanremo 2025 ha visto la vittoria di Olly, ma lui ha deciso di non andare all’Eurovision. Che ne pensa di questa sua decisione?
NE: Sanremo mi è piaciuto, molto quest’anno! Olly si è meritato di vincere, non solo per la canzone ma per tutto il suo percorso. È riuscito a costruire una fan base solida ed è riconoscibile. Alla fine Sanremo non premia solo il pezzo, ma anche il progetto che c’è dietro. Per l’Eurovision, secondo me ha fatto la scelta giusta per lui. Alla fine ogni artista ha il suo percorso e magari preferiva concentrarsi su altro.
FN: Sanremo o X Factor? Dove si vedrebbe meglio?
NE: Sanremo tutta la vita! Ho partecipato a X Factor nel 2013, ma ero giovanissima. È stato bello, ma in un talent sei dentro ad un programma TV e devi seguire certe dinamiche. A Sanremo, invece, porti la tua musica e il tuo progetto, senza dover sottostare a troppe regole.
FN: Qual è il suo sogno più grande?
NE: Continuare a fare musica e vivere di questo. Ho fatto tanti sacrifici per arrivare fin qui e voglio solo andare avanti senza mai smettere di migliorarmi.
FN: Tifa per la Fiorentina o segue lo sport in generale? In che modo l’atmosfera sportiva influisce sulla sua vita e sulla sua musica?
NE: Tifo per la Viola , soprattutto per la mia famiglia. Mio babbo è un ex ultras della Fiesole e mio fratello va spesso allo stadio. Però, personalmente, non seguo molto lo sport. Mi piace l’atmosfera sportiva, soprattutto per quel senso di incoraggiamento e di appartenenza che crea. È un po’ come un concerto, dove tante persone si uniscono per una sola causa. In passato, ho anche praticato danza a livello agonistico, prima di scoprire il canto: a 9 anni ero nella Nazionale Italiana di Hip Hop. Essere nei palazzetti, circondata da tutto quel tifo sugli spalti, è stato un momento davvero intenso.
FN: Com’è stato partecipare a The Voice of Italy?
NE: È stata un’esperienza bellissima, ma la cosa più incredibile è stata conoscere Raffaella Carrà. Aveva un’energia incredibile, era una persona di un altro livello. Lo rifarei senza pensarci due volte.
