L’Ordine lancia un appello: “Interventi tempestivi per chi ha perso tutto. Non lasciamo sole le persone, serve un piano per il futuro”
La Toscana è di nuovo ferita. Dopo le esondazioni dello scorso anno, il maltempo ha colpito duramente il territorio, lasciando dietro di sé un profondo senso di smarrimento e paura. “In alcuni casi, siamo di fronte a un vero e proprio trauma su trauma. Non c’è stato il tempo di elaborare il primo, che arriva un nuovo disastro”, dichiara Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana.
Un’emergenza psicologica
Le conseguenze psicologiche di eventi catastrofici come questi non devono essere sottovalutate. “Dopo aver visto la propria casa invasa dall’acqua, si passa alla fase dell’azione immediata: mettere in salvo il possibile, trovare un posto sicuro. Ma è nei giorni successivi, quando il caos lascia spazio alla consapevolezza della perdita, che subentra il vero disagio”, spiega Gulino. “Ci si sente impotenti, sopraffatti dalla domanda ‘e adesso cosa faccio?’”, aggiunge l’esperta.
Paura, ansia e solitudine
Oltre al danno materiale, c’è una profonda violazione della privacy e della sicurezza personale. “L’acqua che invade la tua casa è una forma di aggressione: ti senti vulnerabile, privato del tuo spazio sicuro. Molti sviluppano paura costante, ansia, attacchi di panico, disturbo post-traumatico da stress, il timore che possa succedere di nuovo in qualsiasi momento. E quando l’emergenza finisce, spesso arriva la solitudine: ‘chi mi aiuta adesso?’”, sottolinea la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana.
L’appello dell’Ordine degli Psicologi
Di fronte a questa emergenza, l’Ordine degli Psicologi della Toscana lancia un appello al Governo e alle istituzioni affinché gli aiuti non arrivino tardi. “Servono interventi tempestivi, per ricostruire ciò che è andato distrutto e per sostenere anche psicologicamente chi ha perso tutto. Non possiamo permettere che queste persone vengano lasciate sole a fronteggiare il disagio post-traumatico”, dichiara Gulino.
Un piano per il futuro
Il cambiamento climatico sta rendendo sempre più frequenti eventi estremi di questa portata. “In Toscana tanto lavoro è stato fatto, ma non bisogna fermarsi. Non possiamo più permetterci di essere colti impreparati. Servono linee programmatiche chiare per gestire le emergenze e per prevenire disastri futuri. Non possiamo continuare a rincorrere l’emergenza: dobbiamo intervenire prima che la situazione diventi ancora più ostile”, afferma l’esperta. “Sostenere chi ha subito un trauma non è solo un dovere morale, ma una necessità per garantire una ripresa reale, sia materiale che emotiva”, conclude Gulino.