Arriva la condanna al camionista per l’incidente di sei anni fa dove perse la vita Nino Tonziello, il medico amante del mare

ByCamilla Mencarelli

Aprile 1, 2025

Sei anni fa, il 13 aprile 2019, lungo l’Aurelia nei pressi di Orbetello, una tragedia spezzò la vita di Aniello “Nino” Tonziello, un medico stimato e appassionato subacqueo. Quel giorno, Nino stava percorrendo la strada che lo avrebbe portato a Giannutri per un’immersione, ma il destino volle che la sua vita si fermasse in un impatto devastante con un’autoarticolato.

Dopo quasi sei anni, è arrivata la sentenza. Il camionista coinvolto è stato condannato a otto mesi per omicidio colposo, con pena sospesa. Il tribunale ha riconosciuto una corresponsabilità nell’accaduto, ma nessuna sentenza potrà mai restituire Nino a chi gli voleva bene.

Nino aveva 54 anni ed era un infettivologo stimato, in servizio all’ospedale di Livorno da vent’anni. Quel giorno stava facendo una delle cose che più amava: si dirigeva a Giannutri per un’immersione, pronto a scoprire ancora una volta le meraviglie dei fondali marini. Ma il suo viaggio si è fermato sull’asfalto, in un impatto devastante con un’autoarticolato.

Oggi non vogliamo parlare solo di carte processuali, ma di chi era Nino. Un uomo generoso, un medico brillante, sempre pronto ad aiutare gli altri. E un subacqueo esperto, con il mare nel cuore. Chi lo ha conosciuto sa quanto fosse entusiasta della vita, sempre con la voglia di esplorare, di imparare, di condividere.

La condanna è minima, ma abbiamo fatto emergere la verità: Nino è morto per la negligenza altrui” ha dichiarato il fratello Enzo Tonziello, amareggiato anche per il silenzio dell’autista del camion coinvolto, che in questi anni non ha mai espresso un messaggio di cordoglio alla famiglia. “Troppo spesso chi guida quei mezzi si sente padrone della strada, senza pensare alle conseguenze”.

La sofferenza per la perdita di Nino ha segnato profondamente la sua famiglia. La madre, da allora, si è chiusa nel suo dolore, mentre Enzo si trova ad affrontare anche le difficoltà legate alla salute della figlia Lidia, che soffre di crisi gravi e sta aspettando un farmaco essenziale. “Nonostante le sollecitazioni, non abbiamo ancora avuto risposte concrete. Speriamo che qualcosa si sblocchi presto” ha detto Enzo, che ha chiesto aiuto anche al Besta di Milano.

Nino vive in ognuno di noi e ci guiderà sempre” conclude il fratello. “Ma il dolore resta immenso”.

A distanza di anni, il dolore per la sua perdita non si è attenuato. Rimane il ricordo di una persona straordinaria, che ha lasciato un segno profondo in chi ha avuto la fortuna di incontrarlo. E rimane una certezza: il mare continuerà a custodire il suo spirito libero, tra le onde e le profondità che tanto amava.

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