Cervelli in sintonia (o forse no?): al Bright Festival la macchina della verità emozionale

Un caschetto legge le onde cerebrali e svela la chimica (o l’alchimia mancata) tra due persone: arte, neuroscienza e un pizzico di “rivelazioni” al festival fiorentino

Cosa succede veramente quando due sguardi si incrociano nel silenzio? Il Bright Festival di Firenze, dall’11 al 13 aprile, promette di svelare il mistero con un’installazione che sconfina tra arte, neuroscienza e un’inattesa dose di introspezione (e forse qualche sorpresa di coppia). Preparatevi a indossare un caschetto che non legge i pensieri, ma le onde cerebrali, trasformando le emozioni in uno spettacolo di luci e colori.

Silenzio, si scansiona l’anima: come funziona la magia tecno-emotiva

L’esperienza, firmata Sublime Tecnologico in collaborazione con Holy Club Group, è tanto semplice quanto affascinante. Due persone si siedono una di fronte all’altra e, grazie a caschetti “intelligenti” Muse, le loro onde cerebrali vengono analizzate in tempo reale. Attenzione, rilassamento, risposta emotiva: tutto viene tradotto in un caleidoscopio di visualizzazioni grafiche proiettate su un grande portale circolare. Nessun contatto fisico, nessuna parola. Solo la potenza invisibile di una connessione interiore che si fa spettacolo.

Ogni coppia, un’opera d’arte unica: l’emozione diventa spettacolo

Dimenticate le repliche: ogni sessione è un evento irripetibile. I contenuti visivi e sonori, generati da sofisticati software e orchestrati da luci LED sincronizzate e tappeti sonori “cerebrali”, si plasmano in base all’unicità emotiva di ogni coppia. Al termine di questo silenzioso “faccia a faccia” tecnologico, ogni partecipante riceverà via email una “fotografia” dei propri dati cerebrali, accompagnata da un commento generato dall’intelligenza artificiale. Un mix intrigante tra analisi scientifica e un pizzico di “oroscopo” emozionale, per riflettere su quei tre minuti di silenziosa e intensa esposizione.

“Compatibilità 2.0”: il caschetto svela i segreti (in)confessabili delle relazioni

Se da un lato l’installazione esplora la bellezza impalpabile della connessione umana, dall’altro si presta a un gioco più audace e potenzialmente rivelatore. Cosa accade se a fissarsi negli occhi non sono due sconosciuti, ma partner di lunga data, amici inseparabili o “frequentanti” indecisi? I dati cerebrali potrebbero svelare sintonie inaspettate o, al contrario, un disarmante scollamento emotivo. Senza la pretesa di essere un test di compatibilità definitivo, l’opera si trasforma in un curioso specchio tecnologico, capace di confermare legami… o di suggerire qualche salutare ripensamento.

Quando l’invisibile prende forma: l’arte incontra l’Intelligenza Artificiale

“Abbiamo immaginato questa installazione come un piccolo esperimento umano che mette al centro la fragilità e la forza della relazione tra due persone”, spiegano Stefania Reccia e Federico Vigi, menti creative di Sublime Tecnologico. “Non c’è contatto fisico, solo onde cerebrali e il riflesso emozionale dell’incontro. È immateriale, ma potentissimo”, proseguono l’ideatori. L’ispirazione arriva dalle performance evocative di Marina Abramović, ma in questo caso il corpo cede il passo alla mente, con l’intelligenza artificiale che diventa uno strumento per dare forma all’invisibile e raccontare storie contemporanee fatte di interazione ed effimero.

Un assaggio del futuro: l’emozione scansionata apre nuovi orizzonti

Presentata al Bright Festival come una “demo”, l’installazione rappresenta solo la punta dell’iceberg di un progetto dalle potenzialità sconfinate. Dalle arti performative ai musei, dal teatro alla formazione emotiva e agli eventi collettivi, la capacità di visualizzare e analizzare le reazioni emotive in tempo reale apre scenari inediti per la fruizione dell’arte e per nuove forme di ricerca e sperimentazione. Preparatevi a un’esperienza che vi farà guardare (e guardarvi dentro) con occhi nuovi: al Bright Festival, l’emozione si fa tecnologia.

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