Avis Toscana scrive la nuova era del volontariato: manifesto shock per la parità di genere nel Terzo Settore

Dagli spazi per bambini ai centri donazioni al linguaggio inclusivo “senza se e senza ma”: l’associazione lancia “sette consigli non richiesti contro il sessismo” per un cambiamento culturale radicale

Basta “cuginismo”, via i commenti sessisti, spazio al femminile nelle professioni e attenzione alle esigenze fisiologiche delle donatrici: Avis Toscana scuote il mondo del volontariato lanciando un “Manifesto sulla Parità di Genere nel Terzo Settore” che non le manda a dire. Durante l’assemblea infuocata del fine settimana a Chianciano Terme, l’associazione ha messo sul tavolo “sette consigli non richiesti contro il sessismo”, un vero e proprio decalogo per un’inclusione reale e senza compromessi. La presidente Claudia Firenze non ha dubbi: “La diversità di genere è una ricchezza e dobbiamo farci promotori di un cambiamento culturale che parta dal basso”.

Sette “comandamenti” per un volontariato senza stereotipi

La proposta di manifesto, presentata con la forza di un’urgenza da Claudia Firenze insieme a Elena Pampana del Forum Terzo Settore Toscana e Marco Mini di Cesvot, mira a sradicare stereotipi e disuguaglianze ancora troppo radicati nel tessuto sociale e nelle organizzazioni del Terzo Settore. I “sette consigli” sono un pugno nello stomaco al sessismo strisciante:

  1. Stop ai commenti sessisti: bandire riferimenti inappropriati all’aspetto fisico, all’età o al ciclo mestruale per un ambiente di rispetto totale.
  2. Nome, cognome e ruolo per tutti: superare la tendenza a “cuginizzare” le donne, presentandole solo con il nome di battesimo mentre gli uomini sfoggiano titoli e qualifiche.
  3. Il femminile è professionale: valorizzare il ruolo delle donne con un linguaggio inclusivo che riconosca la pari dignità nel lavoro e nell’associazione.
  4. Rappresentanza equilibrata, ora: garantire una presenza paritaria (minimo 1/3 – 2/3) di ogni identità di genere in convegni e tavole rotonde.
  5. Criterio di genere nelle nomine: integrare la rappresentanza di genere nei processi decisionali dirigenziali, affiancando competenza e territorialità.
  6. Donare al femminile è diverso: promuovere soluzioni ad hoc per le donatrici, come spazi bimbi accoglienti, priorità di prenotazione per le mamme e campagne di sensibilizzazione mirate.
  7. La competenza non ha genere: combattere il pregiudizio che la competenza maschile sia scontata, mentre le donne debbano costantemente dimostrare la propria preparazione.

Donne giovani, forza motrice della donazione: un cambiamento già in atto

Un dato emerso con forza dall’assemblea è il ruolo cruciale delle donne, soprattutto le più giovani, nel mondo della donazione. Nel 2024, ben il 54% dei nuovi soci donatori Avis Toscana nella fascia 18-25 anni è composto da donne. Su un totale di 68.312 donatori attivi, 7.383 sono nuovi iscritti, confermando un trend inequivocabile: il futuro della donazione è sempre più rosa.

Avis Toscana precursore di un cambiamento culturale:

“In Avis Toscana crediamo fermamente che la diversità di genere sia una ricchezza e che un’associazione come la nostra debba farsi promotrice di un cambiamento culturale, anche nel terzo settore”, ha ribadito con passione Claudia Firenze. “Il mondo del volontariato è animato da tantissime donne, ma raramente occupano posti al vertice. Il Manifesto sulla Parità di Genere è uno strumento per sensibilizzare e mettere in atto azioni concrete che favoriscano un ambiente realmente inclusivo e rispettoso delle differenze”, ha spiegato Firenze.

L’impegno di Avis Toscana non si ferma alle parole. L’associazione è già al lavoro per creare condizioni che agevolino la donazione per tutti, riconoscendo le specificità fisiologiche di uomini e donne. “La medicina di genere ci dimostra che uomini e donne hanno caratteristiche fisiologiche diverse anche rispetto alla donazione. Per questo stiamo riflettendo su soluzioni dedicate, come spazi attrezzati nei centri di raccolta e campagne di promozione mirate”, ha concluso la presidente.

Con questo “Manifesto sulla Parità di Genere”, Avis Toscana si pone come un faro nel panorama del Terzo Settore, un’organizzazione che non ha paura di sfidare gli stereotipi e di tracciare una nuova strada verso un volontariato realmente inclusivo, dove la diversità è celebrata come un valore aggiunto e non come un ostacolo. Un segnale forte e chiaro che parte dalla Toscana e che spera di contagiare l’intero mondo del volontariato italiano.

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