Le difficoltà tecniche tra agenzie rallentano le imprese che operano fuori regione. Il direttore Cavicchioli chiede interventi urgenti
Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR), che dovrebbe sostenere le aziende agricole italiane, sta invece rappresentando un ostacolo per quelle che operano anche fuori regione, a causa di complessità burocratiche. Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana, ha denunciato i ritardi e le incongruenze tecniche che impediscono la sincronizzazione dei fascicoli tra diverse agenzie, bloccando di fatto la possibilità per molte aziende di completare le domande per il PSR 2023-2024.
Secondo Cavicchioli, le aziende agricole stanno soffrendo per colpa di una burocrazia lenta e inefficiente, che non tiene conto delle esigenze operative delle imprese. “Il PSR sarebbe un ottimo strumento sulla carta, ma nella pratica, la sua attuazione è resa difficile per chi lavora anche fuori dai confini regionali”, ha dichiarato. Il problema non riguarda solo le procedure tecniche, ma anche l’effetto che questi ritardi hanno sui bilanci aziendali, mettendo in difficoltà imprenditori e dipendenti.
Cavicchioli ha sottolineato l’urgenza di semplificare i processi burocratici per garantire che le aziende possano operare senza ostacoli inutili. Confagricoltura Toscana continuerà a fare pressione sulle istituzioni per ottenere risposte rapide e soluzioni efficaci.