Casco obbligatorio sui monopattini a Firenze: il Consiglio di Stato dice “no”, ma la legge è in arrivo

ByCamilla Mencarelli

Ottobre 8, 2024

Il Consiglio di Stato ha definitivamente bocciato la delibera del Comune di Firenze che rendeva obbligatorio l’uso del casco per tutti gli utenti dei monopattini elettrici, inclusi i maggiorenni. Nonostante le due precedenti bocciature del Tar nel 2020 e 2021, il Comune aveva tentato nuovamente di far approvare il provvedimento. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha confermato che l’obbligo di casco non può essere deciso dai singoli comuni, ma spetta esclusivamente alla normativa nazionale. Intanto, la questione è oggetto di discussione in Parlamento.

Una lunga battaglia legale

Il Comune di Firenze ha provato in due occasioni, prima nel 2020 e poi nel 2021, a rendere obbligatorio l’uso del casco per tutti i conducenti di monopattini elettrici, ma entrambe le delibere erano state annullate dal Tar. Palazzo Vecchio aveva quindi presentato ricorso al Consiglio di Stato, cercando di ribaltare la decisione. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha respinto l’appello del Comune, confermando la sentenza del Tar.

Il punto centrale della sentenza è che i Comuni non hanno la facoltà di legiferare sull’obbligo del casco. Tale materia, infatti, è prerogativa del Parlamento, in quanto inserita nel quadro del Codice della Strada. Attualmente, la legge prevede l’obbligo del casco solo per i minorenni che utilizzano monopattini elettrici, e qualsiasi modifica a questa regola deve essere stabilita a livello nazionale.

Il nuovo Codice della Strada in Parlamento

Nonostante la bocciatura definitiva del Consiglio di Stato, la questione potrebbe presto avere sviluppi a livello legislativo. Proprio in questi giorni, è in discussione al Senato una revisione del Codice della Strada che potrebbe introdurre nuove regole per l’uso dei monopattini elettrici, inclusa l’estensione dell’obbligo di casco anche ai maggiorenni.

Il nuovo testo del Codice, approvato alla Camera la scorsa primavera, prevede una serie di modifiche per migliorare la sicurezza stradale, con particolare attenzione a biciclette e monopattini. Tuttavia, l’iter legislativo non è ancora concluso e la decisione finale spetta ora ai senatori, che potrebbero confermare o modificare le disposizioni attualmente previste. Si prevede che la legge possa essere approvata entro la fine dell’anno.

La sentenza del Consiglio di Stato: “Potere esclusivo del Parlamento”

La decisione del Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso del Comune di Firenze, chiarisce in modo definitivo che i Comuni non hanno la facoltà di imporre obblighi riguardanti l’uso del casco sui monopattini. Nella sentenza, i giudici hanno sottolineato che “l’alto e nobile intento di evitare incidenti stradali deve coordinarsi con la normativa statale”, confermando che la regolamentazione di queste questioni è di competenza esclusiva del Parlamento e non può essere decisa a livello locale.

Nel provvedimento bocciato, il Comune aveva stabilito che, a partire dal 1° dicembre 2021, tutti i conducenti maggiorenni di monopattini elettrici a Firenze avrebbero dovuto indossare un casco protettivo. Questo provvedimento è stato impugnato da diverse aziende che operano nel settore del noleggio di monopattini in città, le quali hanno avviato procedimenti giudiziari che hanno portato prima alla bocciatura del Tar e poi alla sentenza definitiva del Consiglio di Stato.

In attesa del nuovo Codice della Strada

Mentre si attende la conclusione del processo legislativo sul nuovo Codice della Strada, il Comune di Firenze si vede costretto a ritirare le proprie delibere sull’obbligo del casco. Il verdetto del Consiglio di Stato ha infatti confermato il “difetto di potere” del Comune in materia, indicando chiaramente che qualsiasi obbligo relativo all’uso del casco deve essere regolamentato a livello nazionale.

Per il momento, quindi, rimane in vigore la normativa attuale: l’obbligo di casco per i monopattini elettrici è previsto solo per i minorenni, mentre per i maggiorenni l’uso resta facoltativo, almeno fino all’approvazione di nuove leggi.

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