Una dieta pro-infiammatoria può quasi raddoppiare il rischio di sviluppare la malattia
L’alimentazione non influisce solo sul benessere fisico immediato, ma può anche avere un impatto significativo sulla salute del cervello. Secondo nuove ricerche, una dieta scorretta, in grado di favorire uno stato di infiammazione cronica, potrebbe contribuire allo sviluppo di demenza, incluso l’Alzheimer.
Alimentazione e demenza: un legame cruciale
Nonostante non esista un rapporto diretto di causa-effetto, le evidenze scientifiche confermano che la dieta influenza meccanismi biologici coinvolti nella neurodegenerazione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il numero di persone affette da demenza potrebbe superare i 250 milioni entro il 2050. La comprensione del legame tra alimentazione e rischio di demenza potrebbe rappresentare una svolta nella prevenzione.
Uno studio preoccupante: l’effetto delle diete pro-infiammatorie
Un recente studio, condotto dal Glenn Biggs Institute for Alzheimer’s & Neurodegenerative Diseases e pubblicato in collaborazione con la Boston University, ha esaminato i dati di 1.487 partecipanti seguiti per oltre 20 anni. Utilizzando il Dietary Inflammatory Index (DII), i ricercatori hanno valutato il potenziale infiammatorio della dieta dei partecipanti. I risultati hanno mostrato che coloro che seguivano una dieta pro-infiammatoria avevano un rischio di demenza superiore dell’84% rispetto a chi seguiva una dieta anti-infiammatoria.
Tra i 246 partecipanti che hanno sviluppato forme di demenza, 187 hanno ricevuto una diagnosi di Alzheimer. Le abitudini alimentari con alti punteggi DII (indicative di una dieta pro-infiammatoria) erano associate a un rischio nettamente più alto.
Quali alimenti sono pro-infiammatori?
Secondo il DII, gli alimenti pro-infiammatori includono:
Grassi saturi e totali
Proteine in eccesso
Colesterolo
Carboidrati raffinati
Ferro e vitamina B12 in quantità elevate
Al contrario, alimenti anti-infiammatori includono:
Fibre
Vitamine A, C, D, E e del gruppo B6
Acido folico
Magnesio
Aglio, tè verde o nero, e pepe
Implicazioni per la prevenzione
Lo studio evidenzia che un’alimentazione ricca di alimenti anti-infiammatori potrebbe rappresentare un valido strumento per ridurre il rischio di demenza e migliorare la qualità della vita nella popolazione anziana. Ridurre il consumo di alimenti pro-infiammatori e adottare una dieta bilanciata potrebbe, non solo migliorare la salute generale, ma anche proteggere il cervello dagli effetti dell’invecchiamento.
Promuovere strategie nutrizionali mirate alla prevenzione rappresenta un passo essenziale per affrontare l’aumento globale dei casi di demenza, offrendo nuove opportunità per migliorare la salute delle generazioni future.