Intervista a Francesco Muanda, attaccante della Sancat, vittima di un episodio di razzismo in campo contro la Sales
Francesco Muanda, attaccante della società gialloblù , racconta la difficile partita contro gli avversari, segnata purtroppo da un episodio di razzismo nei suoi confronti. L’attaccante esprime il desiderio che vengano presi provvedimenti disciplinari per prevenire situazioni simili in futuro. Parla anche delle ambizioni della squadra e delle prossime sfide, con un occhio di riguardo alla lotta per i playoff. Infine, lancia un messaggio contro il razzismo nel calcio e nella società.
FN: Che partita è stata contro la Sales?
FM: “Contro la Sales è stata una partita molto difficile. Però noi abbiamo lottato, siamo entrati in campo con le idee chiare e abbiamo cercato di dare il massimo per tutta la settimana. Purtroppo, è successo un episodio grave di razzismo da parte di alcuni tesserati della squadra avversaria nei miei confronti. Spero davvero che questa cosa finisca, perché, come è successo a me, potrebbe capitare anche ad altri ragazzi, sia più giovani che più grandi. Io riesco a superare certe situazioni, ma per altri potrebbe essere più difficile e avere conseguenze gravi. Mi auguro che la Sales e tutte le altre società prendano provvedimenti disciplinari in caso di episodi simili”.
FN: Cosa è cambiato rispetto al match contro la Florence?
FM: “In realtà non sono cambiate tante cose. Noi continuiamo a lottare in campo per provare a raggiungere i playoff. Anche questa domenica ci è mancata un po’ di precisione sotto porta. Personalmente sono andato vicino al gol due volte, ma ho sbagliato”.
FN: Alla prossima il Castellina in Chianti in trasferta, poi giocate contro Impruneta. Che partite saranno?
FM: “A Castellina non giocherò e avremo molti ragazzi squalificati. Tuttavia, ho fiducia nei miei compagni, so che daranno tutto per portare a casa i tre punti. Ci stiamo allenando bene e sono ottimista. Contro Impruneta rientrerò in squadra e spero che riusciremo a giocare con l’organico al completo. Tornerò anche per il match contro Tavarnuzze”.
FN: Abbiamo parlato di razzismo. Purtroppo, non succede solo nei dilettanti, ma anche nelle grandi categorie italiane ed estere. Che messaggio vuoi lanciare?
FM: “Purtroppo, episodi di razzismo accadono anche nelle categorie professionistiche, sia in Italia che all’estero. Il messaggio che voglio trasmettere è che dobbiamo educare i ragazzi fin da piccoli, sia nelle scuole calcio che nelle scuole in generale, affinché tutti vengano trattati allo stesso modo. Anche le famiglie hanno un ruolo fondamentale: l’educazione al rispetto inizia proprio da lì”.