L’intervista
“Allora cosa pensa di questa importante giornata?”
“Penso che sia fondamentale. Purtroppo, nonostante ci troviamo nel 2023, molte donne vengono ancora uccise, picchiate e stuprate. È una cosa terribile e ci lascia tutti senza parole. Atterriti”.
“Lei cosa pensa sia necessario per sensibilizzare maggiormente la popolazione?”
“Ritengo che ogni giorno bisogna manifestare contro una violenza così brutale. Non c’è giorno in cui io non ripensi a quando, otto anni fa, sono stata vittima di violenza”.
“Come ha fatto a superare questo evento così traumatico?”
“Ho denunciato. Sono andata fino in fondo. Alla fine ho vinto la causa. Il Pubblico Ministero mi disse che sarei stata libera solo quando avrei visto “il mostro” dietro le sbarre e così è stato”.
“Quindi lei ritiene che la denuncia sia un’ottima arma anche per superare un trauma così grave?”
“Assolutamente sì. Tutte le donne devono denunciare. Devono essere ascoltate e credute. Non dovrebbero esistere ancora domande su come era vestita una persona durante l’atto subìto. Bisogna salvaguardare le donne. Ma soprattutto bisogna punire chi sbaglia. Sempre”.