Nella serata di ieri, un imponente corteo rumoroso ha attraversato le vie del centro di Firenze, promosso dall’associazione “Non Una di Meno”. La manifestazione aveva l’obiettivo di ricordare Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio, e tutte le donne che hanno perso la vita a causa della violenza di genere.
Partito da piazza Santissima Annunziata e conclusosi in Piazza della Signoria, il corteo ha visto la partecipazione di migliaia di persone. I partecipanti hanno scelto di commemorare Giulia e le altre vittime facendo rumore: cori, fischietti e oggetti di vario genere sono stati utilizzati per produrre suoni significativi.
Il messaggio principale è stato quello di non rimanere in silenzio di fronte ai femminicidi. Lo striscione “Se domani sono io distruggi tutto” è stato portato in testa al corteo, mentre i partecipanti gridavano slogan come “Donna, vita, libertà” e “Siamo l’urlo altissimo e feroce di tutte quelle donne che non hanno voce”.
Numerose personalità hanno preso parte alla manifestazione, tra cui l’assessore comunale Benedetta Albanese, il presidente del consiglio Luca Milani, i consiglieri Alessandra Innocenti del Pd e Dmitrij Palagi di Sinistra progetto comune, lo storico Tomaso Montanari e Dario Salvetti del collettivo Gkn.
Contemporaneamente, nelle scuole di Roma, gli studenti hanno organizzato azioni di protesta contro il silenzio istituzionale. Alcuni licei romani hanno respinto il minuto di silenzio richiesto dal ministro Valditara, optando invece per fare rumore con pentole, coperchi, fischietti e chiavi. Gli studenti hanno espresso il loro rifiuto nei confronti della società patriarcale e della violenza sulle donne, affermando il loro impegno per un cambiamento significativo e duraturo.