Oggi, nella mattina del 16 febbraio, si è verificato un grave incidente sul lavoro nel cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze. Una trave di cemento, lunga ben 20 metri, ha ceduto improvvisamente, colpendo un gruppo di operai presenti sul luogo.
La Procura di Firenze ha avviato un’indagine per omicidio colposo plurimo e crollo colposo, mentre il cantiere è stato posto sotto sequestro. Al momento, il bilancio della tragedia è drammatico: si registrano tre operai deceduti e tre feriti, di cui uno in codice giallo e gli altri due in prognosi riservata. Quattro operai risultano ancora dispersi sotto le macerie.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha espresso profondo cordoglio per l’accaduto e ha confermato che, ad ora, si sono estratti vivi tre operai, mentre le speranze per i dispersi sono ridotte. Gli operai feriti, di nazionalità rumena e con età compresa tra i 37 e i 51 anni, sono stati trasportati all’ospedale di Careggi per le cure necessarie.
La tragedia ha generato un’ondata di proteste e contestazioni davanti al cantiere, con cittadini indignati per le morti sul lavoro e le condizioni dei grandi cantieri a Firenze. Anche sindacati e associazioni hanno annunciato uno sciopero generale regionale in segno di solidarietà e per chiedere maggiori garanzie sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’incidente ha avuto anche un impatto emotivo sulla comunità locale: numerosi negozianti e residenti della zona, testimoni oculari dell’accaduto, hanno espresso profondo sgomento per quanto accaduto.
La tragedia, oltre a sollevare interrogativi sulla sicurezza nei cantieri e sui contratti di subappalto, ha scosso profondamente l’intera città di Firenze, che oggi piange le vittime di questa terribile sciagura sul lavoro.