Scudo verde a Firenze: ingegneri sollecitano infrastrutture complementari

Martini dell’Ordine degli Ingegneri: “parcheggi scambiatori essenziali per la mobilità urbana”

 

L’implementazione dello “scudo verde” a Firenze rappresenta un passo importante verso il miglioramento della mobilità urbana e la tutela dell’ambiente. Tuttavia, secondo Fiorenzo Martini, coordinatore della commissione Trasporti dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze, l’efficacia di tale intervento dipende anche dalla presenza di infrastrutture viarie complementari, come i parcheggi scambiatori e gli spazi sosta dedicati ai residenti.

Martini sottolinea l’importanza di comunicare chiaramente agli abitanti dell’area metropolitana gli obiettivi e le modalità di verifica delle nuove regole introdotte dallo “scudo verde”, al fine di evitare malintesi e situazioni spiacevoli come quelle generate dalle multe emesse dai nuovi autovelox all’ingresso della FI-PI-LI.

Sebbene lo “scudo verde” offra potenzialità significative, Martini evidenzia la necessità di utilizzare tale strumento anche per raccogliere dati sui flussi del traffico, al fine di orientare le politiche volte a migliorare la viabilità e contrastare l’inquinamento atmosferico.

Tuttavia, il coordinatore della commissione Trasporti dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze mette in luce una carenza importante nel trasporto su ferro nella parte sud di Firenze, non servita dalla ferrovia e con una tramvia ancora in fase di progettazione. Pertanto, l’efficacia dello “scudo verde” potrebbe essere limitata da questo deficit infrastrutturale.

In conclusione, Martini evidenzia la necessità di integrare lo “scudo verde” con infrastrutture viarie complementari e un’adeguata comunicazione con i cittadini, al fine di massimizzare i benefici per la mobilità urbana e l’ambiente.

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