Il prolungamento delle allergie primaverili a causa dei cambiamenti climatici mette sotto pressione gli specialisti, mentre cresce l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce
Le allergie stagionali stanno diventando una sfida sempre più grande per i residenti di Firenze e i Medici della città lanciano un allarme su questa crescente problematica. Secondo la dottoressa Donatella Macchia, direttrice della Struttura dipartimentale di Allergologia immunologia Clinica presso Firenze – Empoli, i cambiamenti climatici stanno prolungando la stagione delle allergie mettendo a dura prova, sia i pazienti, che gli specialisti.
“Le allergie primaverili non si limitano più a una stagione breve, ma si estendono per mesi a causa dei cambiamenti climatici”, afferma la dottoressa Macchia durante un’intervista a Toscana Medica. “Attualmente, circa il 10-12% dei fiorentini ne soffre e ciò mette gli specialisti sotto una pressione sempre maggiore”, sottolinea la specialista.
L’aumento precoce delle fioriture a causa delle temperature anomale ha portato a un incremento delle allergie legate ai pollini. I principali colpevoli sono gli alberi di cipresso, le graminacee, gli olivi e la parietaria. I sintomi vanno dai comuni starnuti e pruriti agli attacchi d’asma più gravi.
Diagnosi precoce e terapie adeguate sono cruciali per affrontare le allergie
La diagnosi precoce è fondamentale per affrontare queste allergie in modo efficace. I medici di base devono essere pronti a intervenire con terapie adeguate ai primi sintomi, evitando di sovraccaricare gli specialisti con casi gestibili in prima istanza. Inoltre, è cruciale che i pazienti seguano attentamente le terapie prescritte per evitare complicazioni gravi.
La prevenzione gioca un ruolo chiave nella gestione delle allergie. I vaccini contro le allergie da acari e graminacee sono disponibili gratuitamente nel sistema regionale e possono essere somministrati anche sotto forma di compresse o gocce. La dottoressa Macchia sottolinea l’importanza di non sottovalutare questa malattia e di agire prontamente per arrestarne la progressione.
In conclusione, l’aumento delle allergie legate ai cambiamenti climatici richiede una risposta tempestiva da parte della comunità medica e dei pazienti stessi. Solo attraverso la prevenzione, la diagnosi precoce e un’aderenza scrupolosa alle terapie si può affrontare efficacemente questa sfida crescente.