Intervista a Maria Letizia Magnelli

ByGiovanni Buccarelli

Maggio 20, 2024

È intervenuta ai microfoni di Firenze News la candidata al Consiglio Comunale nella Lista Civica Sara Funaro , Maria Letizia Magnelli. È stata consigliera eletta nel Quartiere 2 nel 2014. Psicologa di formazione ha avuto molteplici esperienze professionali, sia in Italia che all’estero, lavorando prevalentemente nel settore socio-sanitario. Appassionata di politica, quella politica che incide nella vita delle persone, senza clamori ma attraverso i fatti. Ha trovato in Sara Funaro ascolto e competenza ed è per questo che vorrebbe dare il suo contributo per una Firenze che non perda mai di vista i propri valori solidali ed inclusivi.

 

Il post della candidatura

Firenze è la città dove sono nata e la città dove, dopo tanto “peregrinare”, il mio cuore ha deciso che dovessi tornare perché solo a Firenze mi sarei sentita pienamente realizzata nell’impegnarmi per me, per Lei, per il futuro di mia figlia e per gli altri.

Firenze è bella da togliere il fiato e merita rispetto, lealtà e serietà ed è per questo che, in un momento storico di sfiducia verso la “cosa pubblica”, ho deciso di impegnarmi in prima persona.

Però solo tutti insieme possiamo raggiungere grandi obiettivi perché… solo #InsiemesiAmoFirenze

Lista Sara Funaro Sindaca SiAmo Firenze

Intervista

Perché si impegna in politica?

Non si deve aver paura di questa parola in quanto la politica è l’unico modo che ci è dato per costruire una base elementare di convivenza umana. Credo che in questo momento storico in cui l’individualismo la fa da padrone ed in cui forte è la disaffezione nei confronti della “cosa pubblica”, bisogna metterci la faccia e riportare la politica al centro del “fare umano” perché l’individuo da solo non è niente. Ecco perché ho deciso di impegnarmi in politica e lo faccio nella mia città, per insegnare a mia figlia e a tutti i figli che la politica è bene, per tener desta la mia passione politica da sempre molto intensa, per riscoprire una Firenze inclusiva, solidale ed accogliente ed aiutarla a essere orgogliosa, non solo del suo passato, ma anche del futuro che sapremo insieme creare.

Quali ritiene siano le principali sfide che Firenze deve affrontare attualmente e come intende contribuire a risolverle? Sarebbe facile dire sicurezza, lavoro, casa, così come sarebbe facile dare risposte elettorali con promesse mirabolanti, ma non è il mio caso. Firenze deve trovare un equilibrio fra le esigenze ordinarie dei residenti, quelle del turismo che porta soldi e diffonde la nostra identità nel mondo, quelle delle giovani generazioni che vogliono essere tecnologicamente all’avanguardia, quelle degli anziani che meritano tranquillità e servizi decorosi. Non meno importanti sono i nuovi bisogni e le nuove povertà che spesso sfuggono anche alle statistiche. Per questo, il ruolo del volontariato e le prestazioni sociali saranno al centro delle mie proposte, così come l’ascolto costante delle cittadine e dei cittadini. Come spesso dico a chi me lo chiede, il mio ufficio sarà sempre aperto e pronto a ricevere chi vorrà confrontarsi con me.

Come pensa che il suo ruolo di Consigliera Comunale possa influenzare la percezione delle donne nella politica locale?

Credo molto alla necessità delle donne di pretendere diritti e parità di accesso anche ai ruoli dirigenziali che, pur garantiti dalla legge, sono ancora poco diffusi nella società. Ma credo anche nel valore della proattività, dell’impegno, della proposta più che nell’attesa passiva o, peggio, del vittimismo e mi auguro che il mio agire veicoli questi messaggi. Spero di essere percepita come una donna che anche quando affronta temi “femminili” non lo fa contro gli uomini.

In che modo intende coinvolgere i cittadini nel processo decisionale e nella vita politica della città?

Intanto con la trasparenza del mio operato e, come dicevo poc’anzi, con la disponibilità all’ascolto che non si esaurirà sicuramente il 9 giugno. Poi mediante una serie di proposte sul sociale e sulla cultura che coinvolgano i quartieri e facciano capire al singolo cittadino che più si impegna in prima persona, più ci guadagna la comunità e, conseguentemente, lui stesso. Uno dei miei propositi è quello di mettere in piedi un presidio di ascolto permanente in ciascuno dei cinque quartieri fiorentini, in modo tale da basare la mia azione politica sulle reali problematiche e sui suggerimenti di chi la città la vive ogni giorno in ogni sua parte da prospettive diverse.

Quali sono le sue proposte concrete per promuovere la sostenibilità ambientale e affrontare le questioni legate al cambiamento climatico a livello locale? Bisognerebbe partire da un assunto diverso: “Cosa possiamo fare tutti noi affinché questo pianeta non si stanchi di ospitarci?” Le cose che, come amministrazione locale, possiamo fare sono tante, alcune semplici come l’installazione di tetti fotovoltaici o l’incremento, come sta già facendo l’attuale amministrazione, dell’idroelettrico. Poi ci sono le piccole cose, come una maggiore responsabilità sulla gestione dei rifiuti o sull’uso delle auto. Ce ne sono alcune più complicate che coinvolgono altre amministrazioni, quale per esempio pretendere che il “servizio pubblico” sia veramente pubblico e non fonte di reddito. Ma se vogliamo provare a dare un futuro alle prossime generazioni, bisogna che tutti capiscano che non siamo i padroni del pianeta, che tutti dobbiamo fare un passo indietro e che, se non si parte dall’educazione civica, non si arriverà mai al pieno coinvolgimento di tutte le cittadine e i cittadini nell’inversione di rotta necessaria.

Come intende promuovere il dialogo e la collaborazione tra le diverse forze politiche per il bene della città?

La democrazia, diceva Schumpeter, è competitiva, e fino alle elezioni siamo un po’ in un clima di tutti contro tutti esasperato dalle coalizioni pluripartitiche e dalla ricerca delle preferenze. Visto il clima interno e internazionale poco tranquillo, cerchiamo di mantenere toni e modi pacati e rispettosi tutti noi in primis. Penso poi che il vero dialogo nasca dall’essere tutti consapevoli che le differenze, a cominciare da quelle politiche, sono la bellezza e il sale della vita. Nel caso specifico, si deve partire dall’assunto che si è uniti nel voler bene a Firenze anche se, ovviamente, ci si divide su come la vorremmo far crescere. L’importante è che le divisioni metodologiche siano leali e rispettose e che si tenga sempre presente che in politica ci sono solo avversari e mai nemici.

Quali sono i principali messaggi o obiettivi che desidera comunicare agli elettori di Firenze in vista delle prossime elezioni comunali?

Firenze deve alzare quotidianamente l’asticella delle aspettative e, al tempo stesso, non deve mai scordarsi che le sue pagine di storia più belle le ha scritte quando ha saputo essere davvero inclusiva, solidale e preoccupata delle sorti anche di una sola persona. La novità che nasce dall’esperienza e conoscenza dei problemi è la fisiologica voglia di progredire dell’essere umano e va sempre incoraggiata. Firenze può e deve essere migliorata, con l’aiuto di tutti e con una leader, Sara Funaro, che tutti ci rappresenta ma non è, come succede altrove, una donna sola al comando perché Noi Siamo Firenze e solo insieme possiamo tornare ad esserlo davvero.

Domani evento alle 11:00 in Piazza Beccaria

 

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