Intervista a Margherita Fioravanti

ByGiovanni Buccarelli

Giugno 4, 2024

Intervista a Margherita Fioravanti, 27 anni, candidata al Consiglio Comunale di Fiesole in lista con Cristina Scaletti. Laureata in scienze motorie ed arbitro di calcio, ha raccontato le sue passioni . È sempre un piacere poter scambiare due chiacchere con una donna innamorata dello sport

Può raccontarmi un po’ di lei e del suo background?

Sono Margherita Fioravanti, ho 27 anni, sono nata a Bagno a Ripoli e residente a Fiesole nella frazione di Compiobbi. Ho conseguito la Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport all’Università di Firenze e il diploma di maturità al Liceo classico Galileo di Firenze. Attualmente insegno Educazione motoria nella Scuola Pubblica Primaria, lavoro come Personal Trainer in una palestra di Pontassieve e sono Arbitro di calcio AIA nel campionato di Eccellenza Toscana. Sono impegnata come educatrice nell’ associazione Opera per la gioventù Giorgio la Pira. Per tanti anni ho praticato atletica leggera a livello agonistico presso Firenze Marathon, successivamente come istruttrice.

 

Cosa l’ha motivata a candidarsi per il Consiglio Comunale di Fiesole? 

Credo che la principale motivazione sia stata quella di poter portare il mio contributo, essendo cresciuta a Compiobbi conosco sia le problematiche che affliggono la valle dell’Arno sia gli aspetti positivi della vita di paese. Ho conosciuto la candidata sindaca Cristina Scaletti all’università. È una persona molto competente, energica e concreta. Ha molte idee per il nostro Comune e sulla base del programma elettorale credo possa essere la persona giusta. Per quel che posso dire dalla mia esperienza quotidiana in paese c’è bisogno di innovazione e investimento, soprattutto per i giovani che sono legati a questi luoghi e che in futuro vorrebbero tornare a viverci.

 

Quali sono le sue priorità principali per il comune di Fiesole? 

Le priorità sicuramente riguardano gli investimenti, soprattutto nelle scuole, migliorare gli ambienti e spazi comuni a disposizione della popolazione, i punti di incontro per i giovani, incrementare e razionalizzare i servizi di trasporto pubblico verso Firenze e le altre frazioni.

 

Quali sono le principali sfide che vede per Fiesole nei prossimi anni? 

La sfida principale è quella di riqualificare tutto il territorio comunale, prendersene cura in tutti gli aspetti. Specialmente, come ho già detto, per i più giovani che hanno bisogno di una amministrazione che ascolti le loro esigenze.

 

Come è iniziata la sua carriera come arbitro di calcio?

È iniziata circa 6 anni fa, per curiosità. Poi mi sono appassionata e sto continuando ad avere molte soddisfazioni.

 

Ci sono delle competenze o esperienze che ha acquisito come arbitro che ritiene utili per il suo ruolo nel Consiglio Comunale?

Sicuramente essere arbitro mi ha reso una persona responsabile, organizzata, attenta alle tempistiche e a sviluppare capacità di problem solving, capacità di affrontare situazioni difficili con lucidità, ad ascoltare le opinioni di tutti ma non transigere sulle regole da rispettare, a perseguire i propri obiettivi con determinazione.

 

Cosa la ispira e la motiva quotidianamente nel suo lavoro e nella vita privata? 

Mi motiva la passione e la dedizione, sia nel lavoro perché ho scelto quel che ho sempre desiderato fare, sia nella vita privata poiché mi ritaglio del tempo per ciò che mi fa stare bene: lo sport, le amicizie e le attività negli impegni di volontariato presi.

 

Come trascorre il suo tempo libero, al di là dell’arbitraggio e della politica?

Nel tempo libero mi piace dedicare spazio alla famiglia, al volontariato, allo sport e ai viaggi.

 

 

C’è qualcosa che vorrebbe aggiungere o un messaggio particolare che desidera comunicare agli elettori di Fiesole?

A tutta la comunità fiesolana e di tutte le frazioni dico che quest’anno abbiamo una grande occasione per portare nel prossimo futuro dei veri miglioramenti nella vita del nostro territorio. Sono convinta che con il lavoro di una nuova amministrazione si possa valorizzare come si deve i nostri luoghi che per troppo tempo sono rimasti nell’ombra.

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